
Vediamo i Pmi servizi di Italia, Francia e Germania
Rimane in contrazione il Pmi servizi nell’Eurozona. La lettura finale di settembre mostra un valore di 48,7 punti, superiore ai 48,4 della prima stima e ai 47,9 di agosto. L’indice composito della produzione sale da 46,7 a 47,2 punti, superando leggermente la rilevazione preliminare di 47,1 punti. In entrambi i casi i valori sono ancora ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra).
L’economia dell’Eurozona conclude dunque il terzo trimestre con una nuova contrazione dell’attività. I volumi di produzione sia del settore manifatturiero che del terziario continuano ad indicare un deterioramento delle condizioni della domanda.
Guardando alle singole economie in Italia il Pmi servizi settembre è a un soffio dai 50 punti, ovvero a quota 49,9 punti, con una lievissima variazione rispetto ai 49,8 di agosto. Gli analisti si attendevano un valore pari a 50,2 punti. Il Pmi composito si colloca invece a 49,2 punti, al di sopra dei 48,2 del mese precedente e ai 48,7 del consensus.
Peggio la situazione in Francia. Il dato finale di settembre sul Pmi servizi si attesta a 44,4 punti, al minimo da novembre 2020, rispetto a 43,9 della stima preliminare e ai 46 di agosto. Il Pmi composito è diminuito da 46 a 44,1 punti rispetto a 43,5 della prima rilevazione.
Positivo invece il dato della Germania con l’indicatore che torna sopra quota 50 punti, precisamente a 50,3 punti, rispetto a 49,8 della lettura flash e ai 50 punti esatti di agosto. L’indice Pmi composito, invece, rimane in contrazione pur salendo da 44,6 di agosto a 46,4 punti, al di sopra dei 46,2 punti della stima preliminare, frenato ancora dalla debolezza dell’attività manifatturiera.
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