
Il Ftse Mib di Piazza Affari è stato tra i migliori, sostenuto dai titoli bancari, e ha guadagnato l’1,16% ridimensionando così il passivo dell’intera ottava (-1,53%)
Le Borse europee chiudono in rialzo, in scia con Wall Street, dopo le tensioni sui titoli di Stato scatenate dalle ipotesi che le banche centrali proseguano su una strada aggressiva nella politica monetaria. A creare scompiglio sui mercati sono i dati sul mercato del lavoro statunitensi, migliori delle aspettative. Sul fronte valutario l’euro risale a 1,0597 sul dollaro. Chiusura positiva per Francoforte (+1,06%), Parigi (+0,88%) e Londra (+0,58%).
L’economia statunitense crea altri 336mila nuovi posti di lavoro a settembre e mette in crisi i mercati finanziari aumentando le possibilità che la Federal Reserve possa nuovamente intervenire sul costo del denaro, ma il finale è in rimonta per le Borse europee dopo una settimana negativa.
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro – dopo essere scivolato alla pubblicazione del rapporto sul mercato del lavoro Usa – ha rimbalzato fino a 1,0585 (da 1,0534 questa mattina). Petrolio in lieve rialzo a 84,2 dollari al barile per il Brent nella consegna dicembre e a 82,4 dollari per il Wti nella consegna novembre. Il gas naturale si apprezza a 37,8 euro al meagawattora in rialzo del 4,6%.
Il Ftse Mib di Piazza Affari è stato tra i migliori, sostenuto dai titoli bancari, e ha guadagnato l’1,16% ridimensionando così il passivo dell’intera ottava (-1,53%). Incrementi intorno al punto percentuale per Francoforte e Parigi. Titoli finanziari, tecnologici, materie prime e retailer in evidenza in tutta Europa.
A Milano però colpisce il nuovo ko di Tim (-5,9%) con volumi di scambio importanti, trattato il 2,2% del capitale sociale, tra i dubbi sulle conseguenze dell’incontro Mef-Vivendi per il futuro del progetto di separazione della rete e la coda di vendite seguita al “sell” sul titolo emesso dagli analisti di Deutsche Bank. Vivaci i bancari, con rialzi intorno al 3%, guidati da Banco Bpm, Bper, Mps e Unicredit. Nel resto d’Europa da segnalare i tonfi di Philips, che sconta ancora la vicenda del richiamo di apparecchi respiratori per possibili rischi per gli utilizzatori, e di Nestlé in una giornata complessivamente negativa per il comparto alimentare.
(foto IMAGOECONOMICA)