
Più pericoli per il cuore anche rispetto all’obesità
Secondo le ultime rilevazioni rese note dalla Società italiana di Cardiologia interventistica (Gise) il duro lavoro, non ricompensato da alcuna gratifica, professionale o economica, è nocivo per la salute del cuore con effetti negativi maggiori rispetto a quelli creati dall’obesità. Infatti può aumentare del 49% il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari che sono la prima causa di morte nel mondo.
Il dato sulla nocività di un superlavoro privo di ogni gratifica emerge da un’osservazione ventennale di un campione di 6.500 impiegati (3.118 uomini e 3.347 donne) con un’età media di 45 anni e che ha evidenziato lo squilibrio tra impegno lavorativo e gratifica.
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