
I razzi lanciati dai miliziani di Hamas cambiano lo scenario della regione e impattano la percezione dell’economia di Israele alla prova del rating nelle prossime settimane
C’è attesa per l’impatto della crisi in Medio Oriente all’apertura dei mercati di domani. Il conflitto scoppiato nel fine settimana potrebbe fare sentire i suoi effetti sulle piazze finanziarie ma gli analisti al momento escludono ripercussioni economiche sulla zona euro.
L’economista Daniel Gros dice all‘AdnKronos: «Non vedo importanti conseguenze economiche, a parte un aumento generalizzato dell’incertezza nei mercati finanziari ed un possibile aumento dell’avversione al rischio». Israele – dice l’economista – non è l’Ucraina con la quale l’Europa ha strette dipendenze commerciali, dal grano al gas.
«Il Medio Oriente è vicino, ma l’Europa non partecipa e può soltanto stare a guardare. L’Ucraine è un caso molto diverso», sottolinea Gros. Certo però tutto dipende dal fatto che la crisi innescata dalla Striscia di Gaza resti confinata a livello regionale o si espanda. «Chiaramente – osserva – tutto dipende dalla reazione politica nei paesi arabi», dal rischio di un’estensione del conflitto o del coinvolgimento dei paesi dello scacchiere mediorientale. Al momento potrebbe verificarsi «magari un piccolo aumento temporaneo» dei prezzi del petrolio, a patto che “i combattimenti non si allargano”, perché in tal caso lo scenario sarebbe diverso.
Intanto i razzi lanciati dai miliziani di Hamas cambiano lo scenario della regione e impattano la percezione dell’economia di Israele alla prova del rating nelle prossime settimane. In particolare, si osserva sui media internazionali, in occasione del giudizio di Moody’s il 13 ottobre potrebbe piombare sul tavolo un possibile declassamento del giudizio A1, escluso fino a pochi giorni fa.
Inoltre una delegazione dell’agenzia era attesa in missione a Tel Aviv questa settimana ma adesso con lo scoppio della guerra è improbabile che la missione venga confermata.
Il tutto mentre in generale il profilo di rischio economico di Israele è peggiorato dal ritorno al potere del premier Benjamin Netanyahu lo scorso anno, si osserva sempre sui media esteri, sia per le turbolenze politiche legate alla forte opposizione al suo progetto di riforma della giustizia sia per un aumento dei rischi geopolitici.
(foto ANSA)