Decise tariffe minime di spedizione ma anche in questo caso non mancano i problemi
Il governo francese tenta di difendere il suo settore editoriale imponendo una tariffa minima di 3 euro per le spedizioni su piattaforme online.
In Francia già dal 2014, una legge impone che le spedizioni di libri non siano gratuite, legge che le piattaforme, in primis Amazon, hanno aggirato fatturando 1 centesimo come costo di spedizione e adottando, di fatto, una concorrenza che le librerie non possono permettersi di combattere ma anche favorendo un ginepraio di tariffe che vanno da 1 centesimo fino ad oltre 7 euro. Quella delle piattaforme online che riescono ad offrire forti sconti, però, costituisce la violazione anche di un’altra legge francese del 1981 che stabilisce sconti per i libri non superiori al 5%.
Una misura consigliata dall’Autorità di regolazione per le comunicazioni elettroniche, postali e stampa (Arcep) che dovrebbe riguardare gli ordini inferiori a 35 euro.
Purtroppo, però, l’Unione francese dei librerie (SLF), punta il dito sulla discrepanza delle cifre. Infatti in media una spedizione costa ai diretti interessati 7,5 euro.
Nei giorni scorsi si era parlato, poco prima degli Stati Generali dell’editoria francese previsti il 3 ottobre, di una possibile tassa dell’1% sulla pubblicità , un provvedimento i cui introiti avrebbero poi dovuto essere redistribuiti ai giornali con scarse entrate.
Ma quella dell’editoria sembra essere una crisi molto più profonda e complessa. Oltre alla carenza di lettori (problema particolarmente sentito dove oltre il 60% della popolazione non legge nemmeno un libro all’anno) il settore deve anche fronteggiare problemi come il rialzo delle materie prime essenziali e tra questi l’aumento del prezzo della carta, dell’energia, dell’inchiostro e dei trasporti.
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