
Il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani è atteso domani alle Camere per comunicazioni sulla situazione in Israele
L’esecutivo comunitario in una nota che chiarisce la posizione di Bruxelles sul conflitto in corso nella Striscia di Gaza: «La Commissione europea condanna inequivocabilmente gli attacchi terroristici sferrati da Hamas contro Israele lo scorso fine settimana. A seguito di questi eventi, la Commissione annuncia oggi che avvierà una revisione urgente dell’assistenza dell’Ue alla Palestina. Oltre alle salvaguardie esistenti, l’obiettivo di questa revisione è garantire che nessun finanziamento dell’Ue consenta indirettamente a un’organizzazione terroristica di effettuare attacchi contro Israele».
«La Commissione valuterà anche se, alla luce delle mutate circostanze sul campo, i suoi programmi di sostegno alla popolazione palestinese e all’Autorità palestinese debbano essere adeguati – si legge ancora nella nota -. La Commissione effettuerà tale revisione il prima possibile e coordinerà con gli Stati membri e i partner qualsiasi azione di follow-up necessaria. Nel frattempo, poiché non erano previsti pagamenti, non vi sarà alcuna sospensione dei pagamenti. La presente revisione non riguarda l’assistenza umanitaria fornita nell’ambito delle operazioni europee di protezione civile e aiuto umanitario».
Nel frattempo, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta partecipando a una riunione del cosiddetto gruppo Quint composto da Stati Uniti, Italia, Francia, Germania e Regno Unito. I leader occidentali si muovono, dunque: la premier italiana, il presidente americano Joe Biden, quello francese Emmanuel Macron, il cancelliere Olaf Scholz e il primo ministro britannico Rishi Sunak sono chiamati a mettere a punto una strategia per evitare l’escalation militare nell’area, consci dei rischi che potrebbero derivarne.
Lo scontato sostegno a Israele non esclude il ricorso alla via diplomatica per favorire «un rapido decremento del conflitto, evitando un allargamento che avrebbe conseguenze incalcolabili per tutta l’area». Il concetto è stato rinnovato dalla premier durante la conversazione telefonica con il primo ministro della Repubblica libanese, Najib Mikati, nel corso della quale la presidente del consiglio riafferma «la volontà dell’Italia di continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano in questo delicato frangente».
Anche i ministri competenti sono al lavoro sulla crisi in Medioriente. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi presiederà domani al Viminale il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Mentre il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è atteso domani alle Camere per comunicazioni sulla situazione in Israele: il titolare della Farnesina riferirà alle 13 alla Camera e alle 17 in Senato. In quella sede si aprirà anche il dibattito politico sul conflitto scoppiato in Medioriente.
(foto ANSA)