
Usb chiede incrementi salariali di 300 euro netti mensili in busta paga, la stabilizzazione dei precari e l’assunzione di un milione di lavoratori a tempo indeterminato
Incorciano le braccia i dipendenti pubblici italiani. Il prossimo 17 novembre è stato indetto uno sciopero di 24 ore dall’Usb “per il mancato rinnovo contrattuale, la stabilizzazione dei precari e per le inadeguate scelte del Governo sulla Pubblica Amministrazione“.
«Zero risorse per i rinnovi contrattuali – ormai scaduti da quasi due anni! – nessuna stabilizzazione dei precari, assunzioni assolutamente inadeguate rispetto ai vuoti di organico e con contratti precari, nessuna considerazione delle lavoratrici e dei lavoratori fragili della PA senza risposte circa il prossimo futuro e discriminati rispetto al settore privato. Questa é la ricetta del Governo per la Pubblica Amministrazione: ricollocare il settore pubblico sul sentiero mortifero della spending review, come si evince dalle indiscrezioni che trapelano sulla natura della imminente legge di bilancio. A questo fa da contraltare l’aumento della spesa militare a 26 miliardi (+ 1, 34 mld). A contorno, il silenzio del governo sullo stanziamento per il rinnovo dei contratti pubblici, ancora più imbarazzante con un’inflazione sopra l’8% che ha eroso il potere d’acquisto dei lavoratori», si legge in una nota.
Il sindacato sottolinea che i dipendenti pubblici italiani hanno “salari che sono significativamente inferiori rispetto ad altri paesi europei“, per questo Usb con lo sciopero chiede incrementi salariali di 300 euro netti mensili in busta paga, la stabilizzazione dei precari e l’assunzione di un milione di lavoratori a tempo indeterminato.
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