Nel periodo 2023-24 la superficie dedicata al mais calerà in Europa del 7% e la produzione sarà inferiore del 10% rispetto agli ultimi cinque anni. In crescita in Italia
Notizie contrastanti giungono dalle coltivazioni di mais. La guerra in Ucraina, la carenza d’acqua e i rincari energetici hanno fatto sì che gli agricoltori europei puntassero su soia e grano duro con il risultato che nel periodo 2023-24 la superficie dedicata al mais calerà del 7% e la produzione sarà inferiore del 10% rispetto agli ultimi cinque anni. Sono le stime di Ailma, che rappresenta in Assitol i produttori di farine maidicole e proteiche vegetali.
Diverso il discorso in Italia dove si prevede un incremento del 2% della produzione, grazie soprattutto al mais giallo italiano. «Nel complesso la disponibilità di materia prima risulterà insufficiente – osserva Massimiliano Carraro, presidente di Ailma – e l’import sarà necessario per rispondere al fabbisogno dell’industria. Le incognite sono tante, ma le nostre aziende sapranno offrire al consumatore farine sicure e di qualità».
In America le prime stime sono decisamente più ottimistiche. Gli Stati Uniti hanno incrementato le superfici a mais del 9%, il Brasile del 2%, l’Argentina del 4%. Nonostante gli effetti del meteo estremo, che hanno inciso sulle rese, negli States la produzione aumenterà del 10%. Il Brasile registrerà invece una contrazione di circa il 4%, mentre l’Argentina vedrà crollare i suoi quantitativi di quasi il 60% a causa delle scarse rese per la siccità.
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