I tassisti incrociano le braccia contro l’aumento delle licenze previsto dal Dl Asset appena approvato in Parlamento
Ci sono stati diversi disagi ieri per pendolari e passeggeri a causa dello sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale, indetto dal sindacato di base Usb. Nel dettaglio dettaglio, secondo il sindacato, a Roma l’adesione è stata dell’80% su gomma, si sono verificati rallentamenti sulle metro A-B-C, mentre sono rimaste ferme la Roma-Lido e la Roma-Viterbo. A Napoli servizio ridotto per tram e bus, con un’adesione tra il 48 e il 50% del personale dei mezzi Amn su gomma. Disagi in Circumvesuviana e linee flegree. A Milano e provincia Nord-Ovest si è registrata un’adesione del 40%. E ancora, del 70% a Venezia e del 90% a Bologna. È stata del 75% per il sindacato e del 44% per l’azienda Gtt l’adesione alla protesta a Torino. In Toscana adesione del 75% per Autolinee Toscane. In Puglia sono stati soppressi 48 treni e 26 bus di Fal, con un’adesione del 100% nelle Ferrovie Appulo Lucane.
Ma anche oggi non sarà una giornata facile, perché a scendere in piazza saranno i tassisti per dire no al Dl Asset, approvato la scorsa settimana in via definitiva dalla Camera e che introduce la possibilità di ampliare le licenze fino al 20% di quelle attualmente in vigore.
«La causa scatenante è il decreto asset, un elemento negativo è la possibilità di rilasciare fino al 20% di nuove licenze taxi abrogando ogni norma che prevede una programmazione territoriale», spiega l’Usb.
Le sigle sindacali del settore sono da anni contrarie all’aumento delle licenze temendone la loro svalutazione. Nelle grandi città infatti esiste un mercato di valorizzazione dei titoli autorizzativi, che vengono talvolta ceduti per decine di migliaia di euro.
Staremo a vedere quello che accadrà oggi. Certo per chi è abituato ad usare i taxi, penso a persone d’affari, chi lavora in centro, anziani che non guidano o prendono i mezzi, sarà faticoso spostarsi. In passato le proteste dei tassisti sono state capaci di paralizzare il traffico nelle grandi città.
FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI