
L’Argentina ancora in difficoltà nel rifinanziarsi sui mercati internazionali
Già 4 settimane fa l’Argentina denunciava un’inflazione al 124% ad agosto con un rialzo che si attestata al 12,4% mensile. Al centro delle difficoltà, l’incapacità del Paese di riuscire a finanziarsi sui mercati internazionali soprattutto dopo l’ultimo default risalente. Da qui la necessità di stampare moneta con l’annuncio, a giugno, di aver portato a termine quella che il sottosegretario alle Finanze Eduardo Setti aveva definito «La più grande operazione di ricapitalizzazione» nella storia del Paese, ovvero una manovra da 36 miliardi di euro.
Purtroppo, però, la buona volontà non è stata sufficiente e Buenos Aires è stata costretta a ricorrere nuovamente ad altre misure per riuscire a contrastare la fortissima volatilità del mercato dei cambi che potrebbe poi portare ad un inasprimento della spirale della svalutazione del peso, la moneta nazionale. Il tutto sullo sfondo di un’economia nazionale sempre più in difficoltà e che adesso devo scontare anche il pericolo di un aggravamento della siccità.
Per questo motivo il governo argentino ha posto in essere un blocco alle operazioni finanziarie che che prevedono l’acquisto in pesos di titoli poi rivenduti in dollari. Attualmente il peso continua a perdere terreno, in particolare le quotazioni di lunedì registravano un calo del 7,5% che ha portato nei giorni successivi ad ulteriori crolli e a 1050 pesos per dollaro.
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