
AIE: “mercati petroliferi in bilico per la guerra in Israele”
«Le prospettive macroeconomiche globali sono deboli e altamente incerte. La crescita globale rallenterà marcatamente nel 2023 e nel 2024 e i rischi sono chiaramente orientati al ribasso, riflettendo non solo la perdita di slancio in alcune aree, ma anche la possibilità che scosse climatiche e tensioni geopolitiche possano innescare ulteriori aumenti dei prezzi alimentari ed energetici». A dirlo è il governatore di Bankitalia Ignazio Visco intervenendo a Marrakech dov’è in corso la riunione annuale del FMI con la Banca mondiale, in programma fino a domenica.
Visco ha messo in guarda su un’inflazione ancora elevata, sebbene in diminuzione. «La maggior parte delle economie emergenti e in via di sviluppo rimane fortemente vulnerabile ai rischi globali. In questo contesto, le azioni del sistema multilaterale e delle istituzioni finanziarie internazionali sono fondamentali per fornire un rapido sostegno ai più vulnerabili, costruire economie inclusive e resilienti, e generare una crescita sostenibile», ha aggiunto.
In questo contesto non sta affatto aiutando il persistere della guerra tra Israele e Hamas, che si aggiunge alla già dolorosa guerra in Ucraina. I mercati azionari sono fortemente in tensione e gas e petrolio stanno risentendo del conflitto.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha dichiarato che i mercati petroliferi rimarranno probabilmente in bilico con gli investitori che monitoreranno attentamente la potenziale interruzione della produzione in Medio Oriente.Nel suo ultimo rapporto mensile sul mercato petrolifero, la principale agenzia per l’energia ha dichiarato che, sebbene il conflitto non abbia ancora avuto un impatto diretto sull’approvvigionamento fisico, gli operatori del mercato energetico “resteranno in attesa” dell’evolversi della crisi.
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