Una ricerca dell’Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori di Patate disegna un quadro del rapporto tra gli italiani e questo alimento che attraversa la storia del Paese
Fritte, arrosto o bollite, le patate sono alla base dell’alimentazione italiana. Questi tuberi, conosciuti storicamente come “cibo povero”, hanno infatti saputo conquistarsi un posto sulla tavola degli italiani non solo per il loro gusto ed economicità, ma anche per altri fattori come i benefici nutrizionali, la sostenibilità che caratterizza l’intera filiera e la versatilità nell’uso e nella conservazione.
La Giornata Mondiale dell’Alimentazione, istituita e promossa dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), in programma lunedì 16 ottobre, è l’occasione perfetta per approfondire quali sono le abitudini di consumo delle patate adottate dagli italiani. Una ricerca mostra che l’80% del campione afferma infatti di mangiare patate almeno una volta a settimana, e ben tre persone su dieci consumano un piatto a base di patate più volte alla settimana.
Le regine dei tuberi si attestano quindi al quinto posto tra gli alimenti più diffusi sulle tavole italiane, precedute da frutta e verdura fresche (consumate almeno una volta a settimana dal 96% degli intervistati), dalla rivale pasta (94%), dalle fonti di proteine animali (94%) e dai latticini (90%). Confermata invece la superiorità sul riso, altra fonte di carboidrati per eccellenza, consumato almeno una volta a settimana “solo” dal 77% del campione.
Ma quali sono, dunque, i principali fattori che spingono gli italiani ad acquistare le patate? Al primo posto c’è senza dubbio il rapporto qualità/prezzo, che guida ben il 53% del campione nella scelta del prodotto. Seguono poi quasi a parimerito la qualità del prodotto (importante per il 46% degli intervistati) e l’origine nazionale (45%), a conferma del fatto che gli italiani sono consapevoli dell’elevata bontà dei tuberi autoctoni: il 97% del campione afferma infatti di riporre molta fiducia nelle patate acquistate
Gli italiani si dimostrano sempre più sensibili e attenti ai temi della sostenibilità: il 60% del campione si dichiara infatti disposto a spendere di più per acquistare patate a fronte della garanzia di un prodotto sostenibile. Ma non è tutto. Tra i principali motivi per i quali le persone sarebbero incentivate ad aumentare il numero di patate acquistate figurano, oltre chiaramente ad una riduzione di prezzo (31%), anche la presenza di certificazioni di qualità e/o ambientali (29%) e una maggiore informazione sulle pratiche sostenibili della filiera (26%). Il 78% degli intervistati afferma inoltre che ai fini dell’acquisto è importante per loro il modo in cui le patate vengono prodotte ed il percorso che fanno from farm to fork, e l’84% esprime la propria volontà di saperne di più sulle pratiche del settore.
La ricerca è stata realizzata da Occurrence commissionata da UNAPA, l’Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori di patate, promotore del progetto Potatoes Forever! in Italia. Cofinanziata dall’Unione europea, la campagna Potatoes Forever! ha tra i suoi principali obiettivi quello di informare il consumatore sulle buone pratiche del settore pataticolo e mettere in evidenza le azioni degli agricoltori volte a rendere ogni fase produttiva sempre più sostenibile, riducendone l’impatto ambientale.
Lo studio si è svolto tra aprile e maggio 2023 e ha visto il coinvolgimento, attraverso una survey online, di un panel di circa 1.000 consumatori residenti in Italia, di età compresa tra i 35 e i 49 anni.
(foto SHUTTERSTOCK)