Botta e risposta tra il presidente della casa automobilistica e il leader del sindacato a un mese dall’inizio dello sciopero. La soluzione sembra lontana
Bill Ford (nella foto), il presidente esecutivo del gigante automobilistico Ford, ha esortato i lavoratori a porre fine allo sciopero in corso da un mese, avvertendo che un’interruzione prolungata potrebbe avere un forte impatto economico.
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Giorni fa il capo del sindacato dei lavoratori dell’auto degli Stati Uniti ha dichiarato che lo sciopero sarebbe entrato in una nuova fase con interruzione del lavoro senza preavviso. Quasi 34.000 membri dell’United Auto Workers hanno incrociato le braccia, un numero cresciuto dopo l’iniziativa iniziale del 15 settembre di chiudere uno stabilimento di ciascuna delle big three: Ford, General Motors e Stellantis.
«La base di approvvigionamento è molto fragile e comincerà a crollare con uno sciopero esteso», ha dichiarato Ford presso lo stabilimento di assemblaggio di Rouge, in Michigan.
Ford, il quarto membro della famiglia a guidare l’azienda, ha anche messo in guardia sulla potenziale perdita di investimenti futuri, fabbriche e posti di lavoro se l’impasse continua. Inoltre, ha fatto appello ai lavoratori affinché si unissero contro i concorrenti, come le case automobilistiche giapponesi Toyota e Honda e quelle cinesi, per chiedere la fine dello sciopero.
In una nota, il presidente dell’Uaw Shawn Fain ha replicato: «Se la Ford vuole essere un’azienda automobilistica tutta americana, può». Ed ha aggiunto: «Non sono l’Uaw e la Ford contro le case automobilistiche straniere. Sono i lavoratori dell’auto di tutto il mondo contro l’avidità delle aziende. I lavoratori di Tesla, Toyota, Honda e altri non sono il nemico: sono i membri dell’Uaw del futuro», ha aggiunto.
(foto ANSA)