Gli scioperi sono costati alle tre case automobilistiche, fornitori, concessionari e lavoratori di Detroit un totale di 7,7 miliardi di dollari fino al 12 ottobre
Poiché i costi degli scioperi Uaw in corso contro Stellantis continuano ad aumentare, l’azienda ha deciso di annullare le esposizioni e le presentazioni previste al Ces 2024, la più grande fiera tecnologica al mondo, prevista per gennaio 2024 a Las Vegas, Nevada.
«Essere secondi a nessuno nella creazione di valore per tutti gli stakeholder – clienti, dipendenti e investitori – è una componente chiave del piano strategico Dare Forward 2030 di Stellantis», ha comunicato la società in una nota. «Alla luce dello stato attuale delle trattative negli Stati Uniti, preservare i fondamentali aziendali e quindi proteggere il futuro dell’azienda è una priorità assoluta per il team di leadership di Stellantis».
Gli scioperi sono costati alle tre case automobilistiche, fornitori, concessionari e lavoratori di Detroit un totale di 7,7 miliardi di dollari fino al 12 ottobre, secondo le stime dell’Anderson Economic Group di East Lansing, Michigan, in un nuovo rapporto di lunedì. Mentre non è ancora nota la replica dello Uaw, il titolo alla borsa di Amsterdam ha chiuso guadagnando oltre un punto.
Giorni fa il capo del sindacato dei lavoratori dell’auto degli Stati Uniti ha dichiarato che lo sciopero sarebbe entrato in una nuova fase con interruzione del lavoro senza preavviso. Quasi 34.000 membri dell’United Auto Workers hanno incrociato le braccia, un numero cresciuto dopo l’iniziativa iniziale del 15 settembre di chiudere uno stabilimento di ciascuna delle big three: Ford, General Motors e Stellantis.
«La base di approvvigionamento è molto fragile e comincerà a crollare con uno sciopero esteso», ha dichiarato Bill Ford presso lo stabilimento di assemblaggio di Rouge, in Michigan.
Ford, il quarto membro della famiglia a guidare l’azienda, ha anche messo in guardia sulla potenziale perdita di investimenti futuri, fabbriche e posti di lavoro se l’impasse continua. Inoltre, ha fatto appello ai lavoratori affinché si unissero contro i concorrenti, come le case automobilistiche giapponesi Toyota e Honda e quelle cinesi, per chiedere la fine dello sciopero.
In una nota, il presidente dell’Uaw Shawn Fain ha replicato: «Se la Ford vuole essere un’azienda automobilistica tutta americana, può». Ed ha aggiunto: «Non sono l’Uaw e la Ford contro le case automobilistiche straniere. Sono i lavoratori dell’auto di tutto il mondo contro l’avidità delle aziende. I lavoratori di Tesla, Toyota, Honda e altri non sono il nemico: sono i membri dell’Uaw del futuro», ha aggiunto.