In Italia continua anche ad allargarsi la disuguaglianza tra ricchi e poveri, la spesa pubblica per sanità e istruzione è nettamente inferiore alla media europea e si investe poco in economia circolare
In Italia due milioni di famiglie e 1,4 milioni di minori vivono in povertà assoluta. Tra il 2015 ed il 2021 la quota di famiglie che versano in condizioni estreme è salita dal 6,1% al 7,5%. A lanciare l’allarme è l’ottavo rapporto L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile, realizzato dall’Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile).
Secondo lo studio da noi continua anche ad allargarsi la disuguaglianza tra ricchi e poveri, la spesa pubblica per sanità e istruzione è nettamente inferiore alla media europea, mentre l’abbandono scolastico è pari all’11,5% e la disoccupazione giovanile è al 23,7%. Inoltre, 1,7 milioni di giovani non studiano e non lavorano. Sul fronte lavoro dopo la ripresa del biennio 2021-2022, l’Italia presenta ancora alcuni segnali di crescita debole: l’occupazione cresce, ma resta forte la componente di lavoro irregolare con tre milioni di unità sul territorio.
Passi avanti sono stati compiuti per l’economia circolare, ma molte imprese mostrano resistenze ad investire nella trasformazione digitale ed ecologica. Il Paese necessita di forti investimenti, anche per rendere le infrastrutture più resilienti di fronte alla crisi climatica. Le energie rinnovabili sono scarse: rappresentano solo il 19,2% del totale.
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