
Numeri negativi anche per il superindice USA
Il superindice USA che delinea le condizioni economiche statunitensi, è sceso oltre le attese. Nella rilevazione di settembre pubblicate dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) arriva a 104,6 punti in calo dello 0,7% rispetto al mese precedente, un calo che va oltre il -0,4% previsto dagli analisti.
La componente che riguarda la situazione attuale ha registrato un rialzo dello 0,3% (pari a 110,9 punti) e quello riguardante le aspettative future è a + 0,2% a 118,5 punti.
Secondo quanto dichiarato da Justyna Zabinska-La Monica, Senior Manager, Business Cycle Indicators, presso il Conference Board.
«Finora, l’economia statunitense ha mostrato una notevole resilienza nonostante le pressioni derivanti dall’aumento dei tassi di interesse e dall’elevata inflazione. Tuttavia, il Conference Board prevede che questa tendenza non sarà sostenuta ancora a lungo e che una lieve recessione è probabile nella prima metà del 2024».
Guardando ad altri dati macro, si nota una determinante debolezza del mercato immobiliare statunitense. Infatti le vendite di case esistenti negli Stati Uniti a settembre hanno registrato un calo del 2% mentre su base annua sono scese del 15,4%. La conferma arriva dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR).
Ultima nota dagli stoccaggi settimanali di gas che , secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, nella settimana chiusasi al 17 ottobre 2023 sono aumentati di 97 BCF (billion cubic feet).
FOTO: SHUTTERSTOCK