
Da qui a un mese saranno cinque le agenzie di rating chiamate a valutare il debito pubblico italiano, anche alla luce della manovra varata dal governo Meloni lunedì scorso. Chiude la Commissione europea
Occhi puntati sull’Italia che finisce sotto la lente di ingrandimento delle agenzie di rating. Da qui ad un mese saranno cinque ad essere chiamate a valutare il nostro debito pubblico, anche alla luce della manovra varata dal governo Meloni. La prima ad esprimersi sarà questa sera alle 22 S&P che il 21 aprile scorso aveva confermato il rating italiano al livello BBB con outlook stabile. E sul giudizio immintente è arrivato il commento del ministro Giorgetti durante un punto stampa al Noi Techpark di Bolzano, dove ha incontrato per circa un’ora imprenditori e industriali locali. «Abbiamo e ho scritto una Legge di bilancio che è impostata correttamente e che, a mio giudizio, troverà anche la valutazione onesta e obiettiva delle agenzie di rating, che l’hanno letta e, magari, non si sono affidati a gossip o titoli scandalistici – ha detto il ministro. – Aspettiamo il giudizio e sicuramente continueremo con questo tipo di approccio responsabile, che abbiamo avuto fino ad oggi».
Dopo S&P, la prossima settimana, precisamente il 27 ottobre, toccherà a Dbrs esprimersi dopo che a maggio scorso aveva promosso la capacità di resistenza della nostra economia, con il rating al livello di BBB High con trend stabile. Il 10 novembre sarà invece la volta di Fitch dopo che lo scorso 12 maggio scorso ha confermato il rating a BBB con prospettive stabili. Ma l’appuntamento che desta più preoccupazione è la presentazione del rating di Moody’s, fissato per il 17 novembre, in stand by da maggio, quando decise di non aggiornare il rating, lasciando l’outlook negativo.
Dulcis in fundo a giudicare l’Italia sulla manovra 2024 sarà la Commissione europea che ha già detto che pubblicherà il proprio parere con il pacchetto autunnale del semestre europeo previsto per il 21 novembre.
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