Il commissario europeo all’Economia Gentiloni ha tenuto una lezione aperta sull’Europa all’Università Cattolica
Di fronte a un momento di “grandissima accelerazione della storia” con sfide che vanno dal cambiamento climatico all’innovazione digitale fino al ridisegno della globalizzazione, in Europa “c’è un orizzonte comune: è l’assunzione di una maggiore responsabilità”. Così il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, nel corso di una lezione aperta sull’Europa all’Università Cattolica.
Questo «a Bruxelles la chiamiamo autonomia strategica come orizzonte di lavoro per le istituzioni europee per i prossimi anni: non vuol dire derive protezionistiche e fare concorrenza alla Nato dal punto di vista militare ma è la consapevolezza che l’Europa, che qualcuno ha definito potenza tranquilla, non possa essere l’unico erbivoro in un mondo di carnivori».
«Nei prossimi mesi dobbiamo fare i conti con un contesto economico di rallentamento dell’economia ma non di recessione. Sappiamo che è molto importante, in un contesto di rallentamento, utilizzare le risorse comuni» ha aggiunto. «Questo è importante in tutti i paesi europei e in particolare per paesi come Italia e Spagna che hanno avuto un volume maggiore di contributi. Il successo dei piani nazionali determina l’esito positivo o negativo dell’operazione».
L’Unione Europea deve continuare a «essere chiara nel sostengo all’Ucraina e deve farlo adesso, prima della polarizzazione che arriverà nella campagna elettorale degli Stati Uniti, l’anno prossimo» dice Gentiloni, spiegando che durante la campagna elettorale americana «uno dei due competitori avrà posizioni ostili al sostengo all’Ucraina. Questo potrebbe cambiare il vento». Per cui «in queste settimane dobbiamo assicurarci che il sostengo all’Ucraina rimanga».
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L’impegno su politiche industriali comuni e l’allargamento dell’Ue sono tra le principali sfide del futuro. «Tra le novità, dentro alla strategia dell’Unione europea c’è la scelta di impegnarsi su politiche industriali comuni, il che era una bestemmia fino a dieci anni fa a Bruxelles» dice il commissario. «Queste politiche comuni possono consentire all’Unione europea di partecipare alla corsa globale per l’energia pulita», ha aggiunto Gentiloni spiegando che questo «ha bisogno di regole, ma soprattutto di fondi comuni soprattutto dopo il 2026».
Secondo il commissario Ue, «se non siamo in grado di finanziare con fondi comuni, e pensiamo di cavarcela con il modello regolatorio, rischiamo di restare indietro» Altro tema chiave è l’ingresso di altri paesi nell’Unione: «Bisogna cercare un equilibrio difficilissimo per consentire all’Ue di allargarsi e allo stesso tempo di rivedere le regole, in quanto, un’Unione europea più ampia, e non più 27, non può non avere livelli diversi di integrazione».
Patto di stabilità e Green Deal sono due delle sfide imminenti per l’Unione Europea. “Dobbiamo trovare un accordo sul patto di stabilità”, ha detto, per aggiungere «sul Green Deal non dobbiamo abbandonare l’ambizione di avere un ruolo di leadership globale, ma va gestito con pragmatismo e buon senso. Senza buonsenso l’ambizione di essere all’avanguardia non garantisce un buon esito sulla transizione climatica», ha precisato il Commissario Ue.
(foto ANSA)