logo_business24it
  • ECONOMIA
    • IMPRESA
    • FISCO
  • FINANZA
    • BANCHE
    • CRIPTOVALUTE
  • SPORT
  • LAVORO
  • ATTUALITA’
    • TUTTO E’ BUSINESS
    • Esteri
    • GREEN
  • POLITICA
Link utili >
Programmi TV
Radio
logo_/wp-content/uploads/2024/09/Logo-png-orizzontale.png logo_/wp-content/uploads/2024/01/Business-24-loghi-menu-imprese-possibili.png logo_/wp-content/uploads/2024/01/Business-24-loghi-menu-business-life.png logo_/wp-content/uploads/2024/01/Business-24-loghi-menu-esperto-risponde.png
  • ECONOMIA
  • IMPRESA
  • ATTUALITA’
  • LAVORO
  • BORSA
  • FINANZA
  • Canale 824 di Sky
  • CAST
  • INFORMAZIONI
  • CONTATTI
Cerca nel sito
Economia

Con inflazione e rendimenti bancari bassi, “tassa occulta” da 52 miliardi

Giulia Guidi
21 Ottobre 2023
Con inflazione e rendimenti bancari bassi, “tassa occulta” da 52 miliardi
  • copiato!

Secondo Unimpresa, il saldo dei conti correnti è di 1.317 miliardi, con una remunerazione in media inferiore all’1%. Con l’inflazione al 5,3%, il potere d’acquisto delle somme lasciate in banca si […]

BANCA BANCHE INTERNI CLIENTI CLIENTELA CLIENTE  IMPIEGATO IMPIEGATI SPORTELLO BANCARIO CONSULENZA CONSULENTE CONSULENTI FILIALE
GENERATE AI

Secondo Unimpresa, il saldo dei conti correnti è di 1.317 miliardi, con una remunerazione in media inferiore all’1%. Con l’inflazione al 5,3%, il potere d’acquisto delle somme lasciate in banca si riduce di circa il 4% annuo

Il Centro studi di Unimpresa denuncia che il mix di alta Inflazione e rendimenti zero sui conti correnti rappresenta una tassa occulta sui depositi di famiglie e imprese di oltre 52 miliardi di euro.

Il saldo dei conti correnti bancari è pari a 1.317 miliardi e su questa somma le banche riconoscono una remunerazione che in media è inferiore all’1%. Considerando l’inflazione al 5,3%, vuol dire che il potere d’acquisto delle somme lasciate in banca dai correntisti si riduce di circa il 4% annuo pari, appunto, a 52,6 miliardi.

Nell’ultimo anno, il totale delle somme della clientela bancaria, tra conti e depositi, è calato di 93,7 miliardi, da 2.075 miliardi a 1.982: le riserve degli italiani, dunque, utilizzate da famiglie e imprese per far fronte all’impennata dei prezzi tornano sotto la soglia dei 2.000 miliardi, con una riduzione di 93,7 miliardi (-4,5%).

«La politica monetaria della Banca centrale europea sta producendo anche questo drammatico effetto. Il prossimo 26 ottobre si riunisce il direttivo della Bce e, al momento, non ci sono elementi macroeconomici né ragioni politiche perché il board dell’Eurotower aumenti ancora il costo del denaro, portato lo scorso 14 settembre al 4,50%. Anzi: l’attuale livello dell’Inflazione e le tensioni in Medio Oriente suggeriscono alla Bce di agire con la massima prudenza, per evitare, in una fase così incerta per il ciclo economico, di indebolire le prospettive di ripresa e di crescita del pil nell’eurozona. Dopo 14 mesi di follia, ci aspettiamo una seduta del direttivo Bce all’insegna della prudenza e soprattutto del buon senso. Finora, l’aumento furibondo dei tassi ha cagionato danni enormi, mettendo in difficoltà le famiglie e le imprese che avevano prestiti a tasso variabile e i dati sulle sofferenze sono la rappresentazione plastica di questa drammatica situazione» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.

I tassi aumentano, aumentare anche interessi depositi. Parola di Lagarde

Secondo il documento del Centro studi di Unimpresa, che ha rielaborato dati della Banca d’Italia, il totale delle riserve degli italiani è sceso, nell’ultimo anno, di 93,7 miliardi di euro (-4,5%), dai 2.075,7 miliardi di agosto 2022 ai 1.982,01 miliardi di agosto 2023. Nell’osservare i quattro differenti strumenti bancari, il maggior calo si osserva nell’ambito dei conti correnti, il cui saldo complessivo è sceso di 157,4 miliardi (-10,7%), da 1.474,8 miliardi a 1.317,3 miliardi; in discesa di 4,9 miliardi (-1,5%), poi, i depositi rimborsabili con preavviso, passati da 320,6 miliardi a 315,6 miliardi. Sono aumentati, invece, di 3,6 miliardi (+3,4%) i pronti contro termine, da 108,1 miliardi a 111,8 miliardi. Vistosa crescita, infine, per i depositi con durata prestabilita, saliti di 64,9 miliardi (+37,7%) da 172,2 miliardi a 237,1 miliardi.

La fotografica complessiva consente di affermare che un parte delle riserve di famiglie e imprese sono state utilizzate come “arma” anti-Inflazione e caro-tassi: nel caso delle famiglie, i risparmi sono serviti per far fronte all’aumento dei prezzi, per fare la spesa quotidiana, per pagare le bollette delle utenze domestiche, per sostenere le spese scolastiche dei figli, per onorare le scadenze con rate, mutui e prestiti, per i viaggi; per quanto riguarda le imprese, con ogni probabilità il ricorso alle “riserve” è stato, laddove possibile, un percorso obbligato per evitare di indebitarsi con costi, a motivo della fiammata dei tassi, divenuti insostenibili. 

Cgia: tasso Bce uguale a 15 anni fa ma dalle banche oggi meno interessi

 In questo contesto, per Unimpresa, va preso in considerazione l’effetto del potere d’acquisto, eroso dall’inflazione e anche dal livello bassissimo della remunerazione riconosciuta dalle banche su conti correnti e depositi: solo per questi ultimi, negli scorsi mesi si è registrata una crescita rilevante, talora superiore al 3% annuo, in particolare per quanto riguarda i depositi con durata prestabilita che, tuttavia, rappresentano solo una fetta minore rispetto al totale della raccolta diretta delle banche. Sui conti correnti, invece, il cui totale ammonta a 1.317 miliardi, la remunerazione da parte delle banche risulta ancora assai fiacca: la media nazionale, ad agosto, è inferiore a un punto percentuale.

Ne consegue che l’inflazione al 5,3% associata ai bassi tassi bancari (sotto 1%) rappresenta una tassa occulta superiore al 4% il cui costo, a carico di famiglie e imprese, in termini di perdita di potere d’acquisto è di almeno 52 miliardi di euro. 

Risparmi famiglie europee hanno perso l’11% del valore in un anno

(foto IMAGOECONOMICA)

  • inflazione
  • unimpresa
  • tassi bancari
  • quanto so perde coi soldi in conto corrente

Ti potrebbero interessare

L’Istat svela la stangata vacanziera. E non solo
Economia
16 Maggio 2025
L’Istat svela la stangata vacanziera. E non solo
Le vacanze pasquali e del Primo Maggio hanno visto rincari dei voli del 34%. E anche il semplice "carrello della…
Guarda ora
Bce: inflazione percepita dai consumatori eurozona ai minimi dal 2021
Economia
28 Marzo 2025
Bce: inflazione percepita dai consumatori eurozona ai minimi dal 2021
Il sondaggio della Banca centrale europea vede l'inflazione dei prossimi 12 mesi a 2,6% (invariato), 2,4% a tre anni
Guarda ora
Bollettino Bce: “incertezze geopoltiche incideranno negativamente sull’economia dell’Eurozona”
Economia
20 Marzo 2025
Bollettino Bce: “incertezze geopoltiche incideranno negativamente sull’economia dell’Eurozona”
"Verso target del 2% dell'inflazione nel primo trimestre 2026"
Guarda ora
Lagarde sui dazi Usa: “impatto negativo sul Pil dell’Eurozona per 0,3 punti. 0,5 in caso di risposta Ue”
Economia
20 Marzo 2025
Lagarde sui dazi Usa: “impatto negativo sul Pil dell’Eurozona per 0,3 punti. 0,5 in caso di risposta Ue”
"Manterremo approccio dipendente dai dati per riportare l'inflazione al 2%"
Guarda ora
Inflazione, ecco la classifica di UNC sulle città d’Italia più care. Al primo posto Bolzano
Economia
17 Marzo 2025
Inflazione, ecco la classifica di UNC sulle città d’Italia più care. Al primo posto Bolzano
La città più virtuosa d'Italia è Lodi
Guarda ora

Business24™ - testata giornalistica del Gruppo Editoriale World Vision s.r.l.
Dir. resp.le: Maria Lucia Panucci

  • ECONOMIA
  • IMPRESA
  • ATTUALITA’
  • LAVORO
  • BORSA
  • FINANZA
  • POLITICA
  • CAST
  • CONTATTI
  • INFORMAZIONI
  • RADIO
TORNA ALL'INIZIO

Business24™ - testata giornalistica del Gruppo Editoriale World Vision s.r.l.
Dir. resp.le: Maria Lucia Panucci

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
logo_mm
Privacy Policy Cookie Policy Cmp Copyright © 2024. All Rights Reserved. Business24™
registrata presso il Tribunale di Genova
iscr. n° 10/2020 del 23/06/2020
World Vision s.r.l. P.I. 02848430993