Il debito pubblico dell’Italia è risalito nel secondo trimestre al 142,4% del Pil, rispetto al 140,9% del primo trimestre 2023
Arrivano notizie sul fronte economico italiano. Il deficit pubblico si è attestato al 5,4% del Pil nel secondo trimestre, in netto calo rispetto all’11,3% del primo trimestre. Lo rileva Eurostat.
Nonostante il calo si tratta del secondo disavanzo più alto nell’eurozona, alle spalle della Grecia e sopra invece ai livelli della Spagna. Nell’eurozona il deficit si è ridotto al 2,9%, dal 4,3% del primo trimestre.
Ricordiamo che nella contabilità di Stato il deficit pubblico, o disavanzo pubblico, è la situazione contabile dello Stato che si verifica quando, nel corso di un esercizio finanziario, le uscite superano le entrate ovvero il bilancio dello Stato è negativo.
Il debito pubblico dell’Italia è risalito nel secondo trimestre al 142,4% del Pil, rispetto al 140,9% del primo trimestre 2023. Nell’Eurozona è sceso al 90,3% rispetto al 90,7% del primo trimestre. L’indebitamento pubblico italiano è al secondo posto tra i 20 dell’area dell’euro, dopo la Grecia (166,5% del Pil) ed è più alto di quello della Spagna (111,2% del Pil).
Nel 2022 i deficit più elevati sono stati registrati in Italia (-8%), Romania, (-6,3%), Ungheria (-6,2%) e Malta (-5,7%). Dodici Stati membri avevano deficit superiori al 3% del PIL. Cinque Stati membri hanno segnalato un surplus: i maggiori sono stati registrati in Danimarca (+3,3%), Cipro (+2,4%), Irlanda (+1,7%) e Svezia (+1,1%).
Per quanto concerne il debito, i più bassi in termini relativi sono stati registrati in Estonia (18,5%), Bulgaria (22,6%), Lussemburgo (24,7%), Danimarca (29,8%), Svezia (32,9%) e Lituania (38,1%). Tredici Stati avevano un rapporto debito pubblico superiore al 60% del PIL: i più alti registrati in Grecia (172,6%), Italia (141,7%), Portogallo (112,4%), Francia (111,8%), Spagna (111,6%) e Belgio (104,3%).
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