Foxconn affronta un’indagine fiscale in Cina durante le elezioni di Taiwan
Foxconn, uno dei principali fornitori di iPhone di Apple, sta affrontando un’indagine fiscale in Cina. Lo hanno confermato oggi due fonti vicine alla società, affermando di ritenere che l’indagine sia stata divulgata da un giornale sostenuto dallo Stato per ragioni politiche legate alle prossime elezioni di Taiwan.
Ieri infatti il quotidiano Global Times ha riferito che alcune delle principali filiali di Foxconn in Cina sono state oggetto di verifiche fiscali e che il dipartimento cinese per le risorse naturali ha anche condotto indagini in loco sull’uso del suolo delle imprese del colosso nelle province di Henan e Hubei e altrove.
Le due fonti, che hanno preferito restare anonime a causa della delicatezza della questione, hanno affermato che diverse società di cui non hanno fatto il nome sono state sottoposte a controlli da parte delle autorità cinesi negli ultimi mesi, ma ritengono che solo l’indagine di Foxconn sia stata resa pubblica per ragioni politiche.
Hanno sottolineato che la verifica avviene meno di tre mesi prima delle elezioni presidenziali di Taiwan e nel contesto della spinta alla diversificazione di Foxconn per spostare parte della produzione fuori dalla Cina.
Foxconn, formalmente chiamata Hon Hai Precision Industry Co Ltd, impiega centinaia di migliaia di persone in Cina ed è un importante investitore nel paese. «Il rispetto della legge ovunque operiamo nel mondo è un principio fondamentale di Hon Hai Technology Group», ha detto l’azienda in un comunicato, assicurando che collaborerà attivamente alle verifiche e alle indagini.
La società produce la maggior parte degli iPhone nello stabilimento di Zhengzhou, nella provincia di Henan, anche se ha altri siti produttivi più piccoli in India e nella Cina meridionale.
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