Altri oligarchi e funzionari pubblici russi, molti legati al settore energetico, sono morti in circostanze poco chiare nei mesi successivi alla guerra in Ucraina
«Con profondo rammarico comunichiamo la morte improvvisa di Vladimir Nekrasov, presidente del consiglio di amministrazione di Lukoil».
Lo ha annunciato la compagnia petrolifera Lukoil in un comunicato che prosegue «secondo le conclusioni preliminari dei medici, il decesso e’ avvenuto a causa di un’insufficienza cardiaca acuta». Nekrasov, 66 anni, ha lavorato per quasi 50 anni nell’industria petrolifera russa e negli ultimi anni è stato a capo del consiglio di amministrazione di Lukoil e vicepresidente della compagnia petrolifera.
Come riferusce Tg7, la sua non è la prima morte inaspettata nella compagnia petrolifera, una delle poche ad aver criticato apertamente la guerra in Ucraina.
Nekrasov è il terzo dirigente della Lukoil a morire dall’inizio della guerra con Kiev. Nel settembre 2022, il presidente della compagnia Ravil Maganov era caduto da una finestra in un ospedale di Mosca. Alexander Subbotin, un altro ex top manager, era stato trovato morto nella casa di uno sciamano nel maggio 2022 a Mytishchi, a nord-est di Mosca. Anche per lui un arresto cardiaco, che, secondo le voci circolanti, sarebbe stato provocato però – racconta il Corriere – da un avvelenamento.
Altri oligarchi e funzionari pubblici russi, molti legati al settore energetico, sono morti in circostanze poco chiare nei mesi successivi a quella che la Russia chiama “operazione speciale” in Ucraina, cominciata nel febbraio del 2022.
(foto ANSA)