Urso: “consentirà una profonda revisione organica degli incentivi, con un nuovo sistema delle agevolazioni omogeneo, semplice, funzionale ed efficace”
L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il Ddl delega per la “revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonche’ in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attivita’ economiche“. 163 sono stati i sì, nessun voto contrario e 93 astenuti.
Il disegno di legge indica, come linee guida delle revisione del sistema degli incentivi: stabilità nel tempo e adeguatezza delle misure; misurabilità dell’impatto; programmazione; coordinamento; agevole conoscibilità delle misure; digitalizzazione, semplicità, uniformità e trasparenza delle procedure; accessibilità ai contenuti; coesione sociale, economica e territoriale; valorizzazione del contributo dell’imprenditoria femminile; strategicità per l’interesse nazionale; fruibilità, ove previsto e ricorrendone i presupposti, da parte dei professionisti.
Soddisfatto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha detto: «il ddl Incentivi consentirà una profonda revisione organica degli incentivi, con un nuovo sistema delle agevolazioni omogeneo, semplice, funzionale ed efficace. Una grande riforma per sostenere le imprese e facilitare la loro attività. Il nuovo impianto valorizzerà la certezza dell’orizzonte temporale e la pluriennalità delle misure, la misurabilità del loro impatto, il coordinamento con gli altri strumenti, la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure nell’ambito di un univoco registro nazionale degli aiuti di Stato».
Entrando poi nello specifico delle misure ha aggiunto: «la ricognizione e la razionalizzazione delle misure di incentivazione esistenti permetterà di disboscare l’attuale giungla di agevolazioni che oggi conta quasi 2.000 incentivi, 229 sul piano nazionale e 1.757 a livello regionale: un vero ginepraio che troppo spesso complica la vita delle imprese, in particolar modo quelle piccole e medie o quelle straniere che vogliono investire in Italia, limitando al contempo l’efficacia delle misure sul sistema produttivo. Infine, novità molto attesa, viene affermato il principio della parità d’accesso agli incentivi per i professionisti, grazie a un emendamento riformulato dal governo che ne ha previsto l’equiparazione alle imprese nell’ammissione alle misure. Insomma, un provvedimento strategico per l’interesse nazionale e per supportare la competitività del nostro sistema Paese».
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