
La fiducia dei consumatori passa da 105,4 a 101,6 punti ad ottobre, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese passa da 104,9 a 103,9
Risultano in calo sia la fiducia dei consumatori sia delle imprese. Ad ottobre il primo indice passa da 105,4 a 101,6 punti, mentre il secondo da 104,9 a 103,9. Lo rende noto l’Istat secondo cui si segnala un diffuso peggioramento delle opinioni dei consumatori sia sulla situazione personale sia su quella economica generale”.
Il clima economico e il clima futuro registrano le flessioni più consistenti con il primo che passa da 115,2 a 110,5 e il secondo da 113,2 a 107,7. Il clima corrente cala da 100,2 a 97,4 e il clima personale scende da 102,2 a 98,6.
«Una débacle per il Governo! Nonostante il provvedimento spot sul Trimestre anti-inflazione, partito a ottobre, gli italiani non si sono fatti incantare dall’inutile iniziativa propagandistica, costretti ogni mese a dover far quadrare i conti e ad affrontare il costo della vita alle stelle. Insomma, il crollo della fiducia è una diretta conseguenza dell’effetto carovita e caro bollette, che incidono pesantemente sia sull’andamento dell’economia del Paese che su quello delle famiglie – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Precipitano, infatti, le attese sia sulla situazione economica dell’Italia, da -27,2 a -42,9, che della famiglia, da -16,5 a -23,9. Non va meglio, però, per il giudizio sulla situazione economica della famiglia, che è vero che è uno dei pochi dati non negativi, restando sostanzialmente stabile (da -41,5 a -41,1), ma si tratta solo di un effetto ottico, un rimbalzo tecnico dovuto al fatto che il dato era già franato a settembre».
Con riferimento alle imprese, nella manifattura e nei servizi si stima una riduzione, seppur con intensità diverse, dell’indice di fiducia. Nelle costruzioni, in controtendenza, la fiducia è in miglioramento. Più in dettaglio, l’indice di fiducia scende nella manifattura da 96,4 a 96; nei servizi di mercato e nel commercio al dettaglio il calo è più deciso con l’indice che passa, rispettivamente, da 100,5 a 98,1 e da 107,1 a 106. Nelle costruzioni, invece, l’indicatore sale da 160,9 a 163,8 punti.
FOTO: SHUTTERSTOCK