
L’accordo dopo il vertice dei leader dei partiti con Giorgia Meloni
La Manovra sbarca oggi in Parlamento. «Come previsto, oggi il testo sarà trasmesso al Parlamento, dopo il necessario drafting e la firma di autorizzazione del Capo dello Stato», afferma una nota di Palazzo Chigi.
Le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all’approvazione della Legge di Bilancio, senza pertanto presentare emendamenti. Negli ultimi giorni intanto era emersa ancora qualche distanza nella maggioranza su alcuni provvedimenti. Occasione di chiarimento il vertice tra gli alleati di governo di oggi, a cui hanno partecipato Meloni, Salvini, Tajani e i centristi Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa, il ministro Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. «All’incontro – fa sapere Palazzo Chigi – è emersa la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori. Si terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare».
Le forze di maggioranza hanno trovato l’intesa anche in tema di affitti brevi, con l’introduzione di un codice identificativo nazionale. Confermato l’aumento al 26% dell’aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21%.
Pannolini e seggiolini auto per bambini escono dalle categorie con l’Iva agevolate e tornano al 22%. L’ultima stesura della Manovra sopprime due gruppi di beni che erano assoggettati all’Iva agevolata al 5%, tra cui assorbenti e tamponi per la protezione dell’igiene femminile e coppette mestruali femminili, latte in polvere che vengono spostati all’Iva al 10%.
Dopo l’intervento della premier non c’è traccia della norma sul prelievo dai conti correnti mentre sul fronte delle pensioni Quota 104 sparisce nelle ultime versioni dopo il pressing leghista. La misura lascia il posto al ritorno di Quota 103, anche se con delle limitazioni. Il taglio del cuneo viene confermato per il 2024, ma senza benefici per le tredicesime. Aumenta da 5 a 10 anni il periodo di tassazione delle plusvalenze dalla vendita di case ristrutturate col Superbonus.
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