Oltre al governatore della Bundestag, si sono espressi anche quello della banca lettone Kazaks e il collega francese Velleroy
Joachim Nagel, presidente della Bundesbank e membro del consiglio direttivo Bce, ha affermato che «la banca centrale europea deve mantenere i tassi di interesse su livelli sufficientemente alti per un periodo sufficientemente lungo perché l’inflazione nella zona euro, pur alla luce del calo registrato negli ultimi mesi e in particolare in ottobre, non è ancora stata sconfitta».
«La nostra politica monetaria restrittiva sta funzionando – ha detto Nagel – ma non dobbiamo mollare troppo presto». «Al contrario – ha aggiunto – i tassi di interesse dovranno rimanere a un livello sufficientemente elevato per un periodo sufficientemente lungo».
Nagel ha aggiunto che è ancora troppo presto per dire se i tassi abbiano raggiunto il loro picco sebbene molti membri del consiglio abbiano indicato di ritenere probabile che l’aumento deciso a settembre possa essere stato l’ultimo della manovra di stretta.
E in un’intervista a Riga il governatore della banca lettone e membro del Consiglio direttivo Bce Martins Kazaks ha detto che «la Bce dovrebbe vedere una drastica inversione di rotta nelle prospettive economiche della regione per abbassare i tassi di interesse».
Per prendere in considerazione un taglio dei tassi, ha spiegato Kazaks, la Bce dovrebbe vedere un forte calo delle attività economiche o un aumento della disoccupazione. «Non c’è bisogno di discutere di tagli dei tassi», ha detto, aggiungendo che un riduzione del costo del denaro nella prima metà del 2024 «sarebbe a mio avviso incoerente con le attuali prospettive macroeconomiche anche se l’incertezza, ovviamente, rimane elevata».
Infine, in una nota il governatore della banca centrale francese e membro del Consiglio direttivo Bce François Villeroy de Galhau ha detto che «la pausa decisa giovedì scorso ad Atene dal consiglio direttivo Bce sui tassi è stata pienamente giustificata e ora bisogna mostrare pazienza per dar tempo allo stimolo monetario di manifestare pienamente il proprio impatto sull’economia». «Lo stato dell’economia giustifica pienamente l’interruzione della serie di aumenti dei tassi – ha affermato Villeroy – La nostra politica monetaria d’ora in poi dovrà essere guidata dalla fiducia e dalla pazienza».
I dati pubblicati oggi da Eurostat hanno mostrato che l’inflazione dell’area euro è scesa al livello più basso in oltre due anni in ottobre, moderandosi al 2,9% dal 4,3% di settembre.
(foto IMAGOECONOMICA)