Deboli, invece, le previsioni per il futuro
Airbnb, nonostante abbia registrato ricavi più forti del previsto, sostenuti dai fattori valutari favorevoli, ha fornito indicazioni più deboli delle attese per il prossimo trimestre fiscale.
Per quanto riguarda l’EPS, l’azienda nel terzo trimestre ha registrato 6,63 dollari per azione, ben oltre i 2,10 dollari attesi dagli analisti di LSEG. Lo stesso dicasi per i ricavi che si sono attestati a 3,40 miliardi di dollari, poco sopra le previsioni ferme a 3,37 miliardi di dollari. L’utile netto, sempre del terzo trimestre, compreso un beneficio una tantum sull’imposta sul reddito, è stato di 4,37 miliardi di dollari. Escludendo questo beneficio la società ha registrato un utile netto di 1,61 miliardi di dollari anche qui in aumento rispetto a 1,21 miliardi di dollari dello scorso anno.
Airbnb ha inoltre riportato un EBITDA rettificato di 1,83 miliardi di dollari, in crescita del 26% su base annua, e un free cash flow di 1,31 miliardi di dollari, ovvero il 37% in più rispetto ai 958 milioni di dollari riportati nello stesso periodo di un anno fa.
Sui ricavi per il quarto trimestre si prevede una forbice tra 2,13 e 2,17 miliardi di dollari, con una crescita anno su anno compresa tra il 12% e il 14%, meno dei 2,18 miliardi di dollari indicati dalle previsioni di LSEG.
«Stiamo assistendo a una maggiore volatilità all’inizio del quarto trimestre e stiamo monitorando da vicino le tendenze macroeconomiche e i conflitti geopolitici che potrebbero avere un impatto sulla domanda di viaggi», ha affermato la società nella sua lettera agli azionisti.
Per quanto riguarda altri numeri, il totale tra prenotazioni ed altre esperienze nel terzo trimestre è stato pari a 113,2 milioni, in aumento rispetto ai 99,7 milioni riportati riportati nello stesso periodo dello scorso anno.
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