
La domanda di mutui a tasso variabile negli USA balza di quasi il 10% poiché gli acquirenti faticano a permettersi il costoso mercato immobiliare di oggi
Risultano ancora in calo le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 27 ottobre l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra una diminuzione dell’2,1%, dopo il -1% della settimana precedente. Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA).
Tutto questo nonostante un leggero calo dei tassi trentennali, La scorsa settimana il tasso d’interesse medio contrattuale per i mutui a tasso fisso a 30 anni con un saldo di prestito conforme (726.200 dollari o meno) è sceso al 7,86% dal 7,90%, con una riduzione dei punti a 0,73 da 0,77 (inclusa la commissione di accensione) per i mutui con un anticipo del 20%. Si tratta comunque di un aumento di 80 punti base rispetto alla stessa settimana di un anno fa.
Le richieste di rifinanziamento di un mutuo per la casa sono diminuite del 4% nella settimana, destagionalizzata, e sono state inferiori del 12% rispetto alla stessa settimana di un anno fa.
La domanda di mutui a tasso variabile aumenta invece di quasi il 10% poiché gli acquirenti faticano a permettersi il costoso mercato immobiliare di oggi. «L’impatto dei tassi più alti ha continuato a farsi sentire sia sui mercati degli acquisti che su quelli del rifinanziamento. Le richieste di acquisto sono scese al livello più basso dal 1995 e le richieste di rifinanziamento al livello più basso da gennaio 2023», ha affermato Joel Kan, economista MBA.
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