
Il Giappone annuncia un piano di sostegno da 106 mld euro che prevede deduzioni fiscali per famiglie a basso reddito e aiuti per le bollette
Il Giappone presenta un pacchetto da 113 miliardi di dollari per attutire l’inflazione ed aiutare le famiglie. Lo ha annunciato il premier giapponese Fumio Kishida parlando di aiuti che rientrano nell’ambito delle politiche di sostegno al potere di acquisto per i ceti medio-bassi, che continuano a essere usurati dal caro-prezzi.
In particolare il governo utilizzerà circa 3.500 miliardi di yen per attuare un taglio fiscale di 40.000 yen (250 euro) a contribuente, mentre ulteriori 1.000 miliardi di yen saranno stanziati per restituire 70.000 yen alle famiglie a basso reddito. Altre misure includono sovvenzioni per abbassare i prezzi della benzina e le bollette energetiche, oltre a un piano di riqualificazione di alcune categorie di lavoratori come parte dell’impegno del governo di investire nelle risorse umane delle aziende.
L’inflazione, alimentata dall’aumento dei costi delle materie prime, è rimasta al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale per più di un anno, gravando sui consumi e offuscando le prospettive per un’economia che si sta riprendendo in ritardo dalle cicatrici del COVID-19.
«L’economia del Giappone vede aprirsi una grande opportunità per passare ad una nuova fase per la prima volta in tre decenni, mentre esce da una spirale deflazionistica. Ecco perché dobbiamo aiutare le aziende ad aumentare la redditività e a ottenere ricavi per aumentare i salari», ha detto Kishida in una riunione del governo e dei dirigenti del partito al potere.
Per finanziare parte della spesa il governo compilerà un bilancio supplementare per l’anno fiscale in corso di 13,1 trilioni di yen. Includendo la spesa dei governi locali e i prestiti garantiti dallo Stato, la dimensione del pacchetto ammonterà a 21,8 trilioni di yen.
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