L’anello debole restano gas e petrolio
Secondo quanto reso noto da Goldman Sachs la guerra tra Israele e Hamas potrebbe avere importanti implicazioni per l’economia europea. L’analisi, infatti, si focalizzarebbe sul pericolo di un calo del commercio regionale, condizioni finanziarie più restrittive, prezzi più elevati dell’energia e una minore fiducia dei consumatori.
Le preoccupazioni, in particolare, riguardano le possibilità che il conflitto possa estendersi e inghiottire l’intera zona del Medio Oriente, da tempo considerati una vera e propria bomba ad orologeria. Sebbene ,l’esposizione del Vecchio Continente sia limitata con un export che non va oltre lo 0,4% del PIL, le condizioni finanziarie più restrittive creerebbero incertezza sull’economia in generale rallentando la crescita. Anello debole della catena, secondo Goldman Sachs, restano il petrolio ed il gas. IN particolare il primo è oggetto di alcuni scenari in cui il barile aumenterebbe tra il 5% e il 20% a seconda della gravità dello shock dell’offerta.
Più criptico, invece, l’andamento dei prezzi del gas, con l’aumento dei prezzi guidato da una riduzione delle esportazioni globali di GNL (gas naturale liquefatto) dai giacimenti di gas israeliani.
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