
La Cina richiederà agli esportatori di segnalare il loro tipo di terra rara e le destinazioni. La stretta varrà due anni
La Cina vanta il 70% della produzione mondiale di terre rare ed ha deciso di rafforzare ancora di più il suo monopolio dettando regole più ferree in fatto di export. Ricordiamo che le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici essenziali per produrre veicoli elettrici e alcune armi (missili inclusi). Quindi capiamo bene la loro importanza strategica per l’economia mondiale per l’automotive ma anche sul fronte geo-politico, scandito attualmente dalla guerra in Ucraina e da quella in Medio Oriente.
Ebbene, il ministero del Commercio cinese ha preciso che ora gli esportatori dovranno segnalare il tipo di terra rara che vogliono portare fuori dal Paese e le destinazioni soprattutto. Segno evidente che la Cina eviterà le esportazioni nei Paesi con cui non ha buoni rapporti diplomatici al momento. La stretta avrà la durata di due anni, fino ad ottobre del 2025.
La mossa si aggiunge alle restrizioni decise da Pechino di recente sulle spedizioni di gallio, germanio e vari tipi di grafite ed arriva a pochi giorni del forum di cooperazione economica Asia-Pacifico a San Francisco, un occasione per i leader di Stati Uniti e Cina per ricucire legami commerciali e politici problematici. Oltre agli incontri tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping, il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, incontrerà giovedì e venerdì il vice premier cinese He Lifeng a San Francisco prima che i ministri delle finanze dei paesi membri dell’Apec diano ufficialmente il via al vertice sabato.
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