
L’ad Salini: “Solo nel 2022 a livello globale abbiamo assunto 15.000 persone. Oggi prevediamo entro il 2026 l’assunzione di 10mila persone”
«La sfida più importante per il nostro Paese è quella della formazione continua, per essere competitivi a livello mondiale e per realizzare con successo tutti gli investimenti attesi nel Paese inclusi quelli relativi al PNRR, il cui raggiungimento viene confermato ogni giorno dagli alti ritmi di lavoro che stiamo sostenendo. Come Webuild, solo nel 2022 a livello globale abbiamo assunto 15.000 persone. Oggi prevediamo entro il 2026 l’assunzione di 10mila persone che dovremo reperire sul mercato e anche formare con le competenze migliori. Per sopperire alla carenza di manodopera specializzata in tempi rapidi, come azienda stiamo realizzando già piani di formazione con investimenti importanti per un’azienda e con l’apertura di scuole sul territorio, a partire dal Sud Italia. È chiaro che si tratta di uno sforzo che vorremmo condividere all’interno di un quadro più ampio di formazione di Sistema Paese».
Lo dice Pietro Salini, ad Webuild, intervenuto al XXIII Convegno Nazionale Giovani Imprenditori Edili, occasione per riflettere sul valore delle competenze per il futuro delle costruzioni e sulla evoluzione che il settore sta vivendo in Italia. Un’evoluzione che deve tener conto di una serie di aspetti chiave, tra cui la formazione in tema di sicurezza sul lavoro.
«Le opere che stiamo realizzando in Italia sono la dimostrazione della forza di un approccio sistemico, che dobbiamo puntare a standardizzare e adottare anche per il futuro, con un modello integrato di filiera di eccellenza per accrescere la competitività a livello globale, puntando su innovazione, sostenibilità e sicurezza. Come Webuild, abbiamo realizzato quasi 2 milioni di ore di formazione nel 2020-2022 a livello globale, e solo per la formazione in sicurezza 1,4 milioni di ore di formazione per dipendenti diretti e di terzi. Reclutamento e formazione sono infatti strategici perché il piano di sviluppo infrastrutturale in Italia prosegua a ritmi serrati».
(foto IMAGOECONOMICA)