Ecco le parole di Confesercenti e Confindustria
La manovra per il 2024 contiene importanti misure per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie ma “la portata delle misure è limitata” con effetti ridotti per la crescita del prodotto interno lordo. E’ quanto sostiene Confesercenti che, in audizione presso le Commissioni bilancio di Senato e Camera, ha manifestato “grande preoccupazione” per le prospettive per il 2024 sottolineando come il 2023 si stia chiudendo con una fase di rallentamento e una crescita del PIL compresa fra lo 0,6 e lo 0,7%. Per i consumi delle famiglie l’incremento annuo potrebbe fermarsi all’1,1%, con una flessione di quasi 900 milioni nel corso della seconda meta’ dell’anno. «Di fronte all’impennata inflattiva i consumatori hanno fatto fronte riducendo in misura accentuata la propensione al risparmio – si legge in una nota. – Questa considerazione pessimistica deriva anche dal mettere in conto lo spostamento in avanti dell’attuazione degli investimenti previsti dal PNRR».
Per Confesercenti serve inoltre un “intervento urgente” per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. «Il 60% delle piccole e medie imprese è uscito dall’emergenza Covid con una zavorra di debito bancario, ed entra ora in una nuova fase in cui gli aumentati tassi di interesse compromettono ogni forma di investimento futuro. Serve un intervento urgente», spiega l’associazione.
Confindustria dal canto suo ribadisce in audizione quando espresso dal suo presidente qualche tempo fa, ovvero che “la manovra è ragionevole ma incompleta“. «La legge di Bilancio è ragionevole, perché concentra le poche risorse disponibili sulla riduzione del cuneo nel 2024, ma è incompleta, perché sono totalmente assenti misure a sostegno degli investimenti privati e della strategia su crescita e competitività. E’ molto difficile intervenire in modo strutturale senza aggredire la spesa pubblica. Riqualificare il 4 o 5% della spesa si può e si deve fare, così avremmmo le risorse per interventi strutturali», ha insistito Bonomi secondo cui in questo momento bisogna sostenere le famiglie a basso reddito.
Ha spiegato inoltre che, pur essendo espansiva, la Manovra toglie soldi alle imprese. «Su 30 miliardi di misure estensive della Manovra – ha affermato -, quasi il 55% sono dedicate ai lavoratori e solo il 9,4% alle imprese. Se poi facciamo la somma di quello che succede con la delega fiscale, siamo in presenza di una rarissima occasione dove una Manovra espansiva toglie soldi al sistema produttivo. Sostanzialmente, siamo in negativo di un miliardo. Eppure, non è più rinviabile un percorso favorevole alla crescita e all’aumento di produttività. Bisogna introdurre subito provvedimenti di stimolo, cioè interventi lato offerta perché questa Manovra è tutta basata sul lato domanda».
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