Pesano il costo delle materie prime, un rallentamento degli investimenti nelle costruzioni e gli elevati tassi
Risulta in calo l’industria dei cavi e dei conduttori elettrici in Italia. Nei primi 8 mesi i volumi di produzione hanno registrato un calo del 5,6% su base annua.È quanto emerge dal report sul settore nato dalla collaborazione tra il servizio studi e l’associazione Aice di Anie Federazione secondo cui la transizione energetica e quella digitale guideranno la crescita nei prossimi anni.
Il calo del settore è più marcato sia rispetto alla media manifatturiera (-2,1%) sia nel confronto con l’andamento registrato dal macrosettore dell’elettrotecnica (-0,6%). A pesare incidono il costo delle materie prime, in particolare dei metalli come rame e alluminio, un rallentamento degli investimenti nelle costruzioni e, in generale, una politica monetaria restrittiva dovuta principalmente alle tensioni geopolitiche, come ha tenuto a sottolineare Marcello Del Brenna, presidente di Aice, l’Associazione italiana industrie cavi e conduttori elettrici, federata Anie di Confindustria.
Nell’intero 2022 per l’industria italiana dei cavi e conduttori elettrici era proseguita la fase di recupero del fatturato avviata nel 2021 dopo Il Covid con le aziende che hanno archiviato l’anno con un fatturato aggregato di 6,6 miliardi e un export di 3,8 miliardi.
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