
Secondo l’Antitrust in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, sono stati rilevati livelli di prezzo elevati in corrispondenza dei periodi di picco di domanda
L’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte di collegamento tra la penisola e la Sicilia e la Sardegna. «Alla base di questa decisione – si legge in una nota – il fatto che, in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, sono stati rilevati, da soggetti istituzionali e non, livelli di prezzo elevati in corrispondenza dei periodi di picco di domanda».
L’attività di indagine riguarderà i possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sulle condizioni di offerta ai consumatori legati all’uso degli algoritmi di prezzo, nel contesto di riferimento. L’indagine approfondirà anche le modalità di comunicazione al pubblico dei prezzi dei biglietti aerei e delle loro diverse componenti.
L’Unione Nazionale Consumatori plaude. «Bene, ottima notizia! E’ quello che abbiamo chiesto di fare mesi fa nel nostro esposto. Occorre, però, che l’indagine sia estesa anche alle altre rotte, non solo ai voli di Sicilia e Sardegna e che sia allargata anche agli altri settori commerciali – afferma il presidente Massimiliano Dona. – E’ ovvio che nei voli per le isole vi possono essere maggiori abusi, considerato che ci sono posizioni dominanti, ma nell’esposto chiedevamo di indagare sugli algoritmi a 360 gradi. Va sempre considerata una pratica scorretta, infatti, quella di chi modifica il prezzo di vendita a seconda della profilazione web dell’utente».
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