
Una settimana bianca potrebbe costare tra i 1.500 e i 1.750 euro a persona
Come è accaduto questa estate con prodotti tipici della stagione calda (su tutti il gelato) non si stanno i previsti cali sui prodotti tipici della stagione invernale rispetto allo scorso anno quando, a differenza di oggi, le bollette erano ampiamente aumentate. I prezzi, quindi, continuano ad essere alti e spesso anche ingiustificati, in primis quelli di pandoro e panettone.
A denunciarlo è la Codacons. «Per panettoni e pandori i prezzi appaiono oggi in linea con quelli dello scorso anno, ma questa non è una certo una buona notizia. Lo scorso Natale, infatti, complice il caro-energia e l’aumento delle materie prime dovuto al conflitto in Ucraina, il Codacons registrò per i due dolci tipici del Natale aumenti medi del +37% su anno. Il prezzo medio di pandori e panettoni industriali classici, al netto di offerte o promozioni dei negozi, è attualmente compreso tra i 6 e i 7 euro, prezzo che sale tra gli 11 e i 13,50 euro per quelli di alta gamma. Per i panettoni artigianali il costo varia tra i 30 e i 35 euro al chilo, ma può arrivare a 55 euro per quelli realizzati dagli chef più noti».
Ma lo stesso discorso, fanno sapere dall’associazione, vale anche per altri articoli, non alimentari, legati al Natale. Alberi sintetici, luci ed addobbi vari che nel 2022 avevano registrato aumenti medi tra il +20% e il +40%, aumenti che quest’anno, in virtù di un diverso quadro sugli energetici, avrebbe dovuto essere per lo meno calmierato. Una nota per i cesti natalizi: incremento medio del +16% rispetto al 2022 che, fanno sapere da Codacons, sarebbe «causato dalla forte crescita dei prezzi nel comparto alimentare».
Aumenti su tutti i fronti quindi, che investono anche il settore viaggi. La famosa settimana bianca, infatti, potrebbe rappresentare un vero e proprio salasso per i rincari. Questa volta la misurazione arriva da Assoutenti secondo cui, considerando tutte le voci, la settimana bianca potrebbe costare tra i 1.500 e i 1.750 euro a persona, pari ad un +8% rispetto al 2022.
«I prezzi di skipass, alloggi, ristoranti e servizi vari continuano a salire, e anche per la stagione 2023/2024 si registrano sensibili rincari. Le tariffe degli skipass, dopo gli aumenti dello scorso anno legati al caro-energia, crescono senza sosta: per il Dolomiti Superski il biglietto giornaliero sale del +8,1% rispetto allo scorso anno, +7,8% a La Thuile, +6,5% a Courmayeur, +7,7% a Bormio e +7,6% a Livigno. In crescita anche gli abbonamenti stagionali: dal +3,9% del comprensorio Dolomiti Superski al +6,5% per gli impianti della Valle d’Aosta. Ma se si confrontano le tariffe odierne con quelle in vigore nel 2021, si scopre che per il biglietto giornaliero gli aumenti dello skipass raggiungono addirittura il +22,1% a Livigno, +21,7% a Bormio, +19,4% sulle Dolomiti».
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