Poco mossa anche il resto d’Europa
Milano non si allontana dalla parità con un +0,15% che, però, è pur sempre un risultato positivo considerando il peso dello stacco di molte cedole. Si tratta, inoltre, di un finale che non è molto diverso dal trend del resto d’Europa. Infatti, al suono della campanella di chiusura il Vecchio Continente annota un Ftse 100 a -0,1%, Cac 40 a +0,2% e Dax a -0,08%. Insomma borse poco mosse proprio nel momento in cui a Wall Street si segue la stessa politica di cautela. L’S&P 500 non va oltre lo 0,4%, il Dow arriva a 0,3% e il Nasdaq, unico ad avere un poco di coraggio, sfiora lo 0,8%.
Un andamento che nasce e si consolida nella convinzione che i tassi di interesse, prime tra tutte le Federal Reserve, non tarderanno a tagliare il costo del denaro.
Sotto i riflettori, anche per via dello stacco cedole, nomi come Banca Mediolanum, Eni, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Poste Italiane, Recordati, Tenaris e Terna. Da segnalare lo spread BTp-Bund in calo grazie alle ultime decisioni di Moody’s arrivate venerdì. Questo ha permesso alle banche di registrare una generica accelerata, soprattutto per nomi come Banca Monte Paschi Siena, Bper e Banco Bpm. Petrolio in aumento in vista di possibili tagli alla produzione e aumento della domanda, un fattore che va a tutto vantaggio di Saipem. Sotto pressione Generali Assicurazioni ancora in scia della pubblicazione dei conti trimestrali.
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