
“Il 21% dei volumi importati dall’Italia è avvenuto su gomma, mentre per le esportazioni si arriva al 48%”
Secondo quanto sottolineato dal vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale Vito Grassi, durante il convegno Il fattore tunnel «gli impatti della chiusura del Tunnel del Monte Bianco sull’economia della Valle d’Aosta, del Nord-Ovest e di conseguenza dell’intero Paese, confermano tutte le nostre preoccupazioni. Il fattore Tunnel non è un problema solo locale ma va inquadrato in un contesto più ampio: il rischio è che l’economia italiana sia marginalizzata dalle traiettorie logistiche europee. Per le imprese del Nord-Ovest, infatti, le esportazioni verso la Francia rappresentano il 20% del totale dell’export in Ue. Dato rilevante che non è un’eccezione: anche per le imprese del Mezzogiorno si ha la stessa percentuale. Ci sono poi Regioni, come Toscana, Abruzzo e Campania, per cui l’export verso la Francia ha un peso ancor maggiore della media, diventando una componente fondamentale delle rispettive bilance commerciali».
Ed ancora, stando ai dati da lui resi noti e riferiti al 2022 «il 21% dei volumi importati dall’Italia è avvenuto su gomma, mentre per le esportazioni si arriva al 48%. Se a questi dati aggiungiamo quelli del traffico su rotaia, arriviamo a più del 50% del valore sia di import che di export nazionale che, se proveniente o diretto verso il Nord Europa, passa quasi inevitabilmente attraverso i valichi e i trafori che attraversano le Alpi».
FOTO: Imagoeconomica