
“Possiamo agire se dovessimo vedere crescenti rischi di mancare l’obiettivo del 2%”
Ancora tanta strada da fare anche se tanto è stato fatto. Questa, in estrema sintesi, la prospettiva avanzata dal numero uno della BCE, Christine Lagarde intervenuta al centesimo anniversario della riforma monetaria del 1923 in Germania. Quella della BCE è stata una risposta energica a quello che è definibile come uno shock inflattivo, una risposta i cui effetti si stanno intravedendo solo ora sull’andamento dei prezzi al consumo.
«Non è il momento di cantare vittoria. La natura del processo inflazionistico implica che dobbiamo restare attenti ai rischi di inflazione persistente. Dobbiamo restare attenti fino a quando avremo chiare prove che le condizioni ci sono per un ritorno sostenibile dell’inflazione al nostro obiettivo». Un obiettivo fissato al 2%. Ed è per questo motivo, ha specificato Lagarde, che le prossime decisioni in materia di tassi di interesse e politiche monetarie saranno «sufficientemente restrittivi tutto il tempo che sarà necessario. E perciò abbiamo subordinato queste decisioni ai dati che arriveranno: significa che possiamo agire se dovessimo vedere crescenti rischi di mancare il nostro obiettivo» aggiungendo che «La nostra politica monetaria è una fase in cui dobbiamo stare attenti a diverse forze che influiscono sull’inflazione, ma sempre focalizzati sul nostro mandato di stabilità dei prezzi».
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