
Il Tesoro perde così il controllo di diritto del Monte nel cui azionariato cresce il peso degli investitori istituzionali e dei grandi fondi, aumentando flottante, liquidità e appetibilità del titolo. L’obiettivo è rispettare l’impegno a privatizzare Siena entro la fine del 2024
La notizia era nell’aria ed ora è diventata ufficiale. Il Mef cede il 25% di Mps per 920 milioni attraverso l’operazione di Accelerated Book Building lanciata poche ore fa e riservato ad investitori istituzionali italiani ed esteri. In pratica il Tesoro ha comunicato di aver messo sul mercato poco meno di 315 milioni di azioni, avviando una procedura accelerata di raccolta ordini . A fronte della domanda raccolta pari a oltre cinque volte l’ammontare iniziale, l’offerta è stata incrementata dal 20% al 25% del capitale sociale. Le azioni dell’istituto senese, un tempo ripudiate dal mercato, sono andate quindi a ruba, al punto che il Mef è stato costretto ad aumentare il quantitativo messo in vendita.
Il corrispettivo per azione è pari ad euro 2,92 per un controvalore complessivo pari a circa euro 920 milioni ed incorpora uno sconto pari al 4,9% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni della Banca registrato in data 20 novembre 2023 ed è superiore di quasi il 50% rispetto al prezzo di sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale della Banca realizzato nel novembre 2022.
BofA Securities, Jefferies e Ubs Investment Bank hanno agito nel ruolo di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners. Il Mfe si è impegnato con i Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni Bmps per un periodo di 90 giorni.
A seguito dell’Operazione la partecipazione detenuta dal MEF in BMPS scenderà dal 64,23% al 39,23% circa del capitale sociale.
Il Tesoro perde così il controllo di diritto del Monte nel cui azionariato cresce il peso degli investitori istituzionali e dei grandi fondi, aumentando flottante, liquidità e appetibilità del titolo.
La vendita rappresenta anche un segnale forte all’indirizzo di Bruxelles sulla determinazione del Tesoro a rispettare l’impegno a privatizzare Siena entro la fine del 2024, termine entro il quale dovrebbe scadere la proroga concessa dall’Ue per dismettere la quota.
La banca più antica del mondo, dopo vari problemi è tornata recentemente in attivo ed ha ricevuto una promozione sul rating da parte di Fitch. La vendita non poteva avvenire che in un periodo migliore.
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