
“Cambio di atteggiamento dei sindacati che sono passati da 6 a 2 scioperi generali l’anno”
Si sta svolgendo in questi minuti al Senato un question time della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, reduce dal suo recente incontro con il cancelliere tedesco Sholz, per rispondere ad alcune interrogazioni poste dai parlamentari. Tra questi il nodo pensioni presente nell’articolo 30 della legge di bilancio su requisiti e condizioni di accesso alla cosiddetta Ape sociale, Opzione donna e Quota 103.
C’è poi la questione del lavoro femminile in generale con la Premier che ha sottolineato che «Quello dei dati sull’occupazione e soprattutto quello che riguarda l’occupazione femminile» costituiscono proprio gli elementi di cui vada maggiormente «fiera in questo anno di governo». Giorgia Meloni, ha parlato, poi di «record occupazionali» per quanto riguarda l’occupazione femminile. Nello specifico il pacchetto di misure previsto in Ddl bilancio che potrebbe aiutare famiglie con figli, favorire la natalità aiutando anche le madri lavoratrici. Si è dunque ripromessa di potenziarli e di affiancare nuove iniziative a quelle già presenti. «Siamo consapevoli che ancora c’è molto da fare perchè il mercato del lavoro italiano continui questa tendenza positiva».
Proprio sul lavoro la Meloni ha sottolineato che «la crescita dell’occupazione e la riduzione dei divari hanno rappresentato fin dall’inizio del nostro lavoro una priorità. Il governo è intervenuto da subito con misure di stimolo dell’occupazione e i risultati che abbiamo ottenuto ci stanno dando ragione».
Sulla situazione dell’Italia a livello internazionali è «cresciuta la fiducia di investitori e mercati, lo spread è ai minimi e la Borsa cresce» inoltre ha ricordato anche la «promozione di 4 agenzie di rating che di solito non sono buone» unita anche ad un altro elemento da sottolineare e cioè che «le famiglie comprano volentieri i titoli di Stato».
La Premier non ha esitato a far notare anche quello che lei definisce «un cambio di atteggiamento dei sindacati che sono passati tra il 2021 e il 2022 da 6 a 2 scioperi generali l’anno». Parole che arrivano proprio nel giorno in cui ritorna sotto i riflettori la polemica del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini con i sindacati. Per quanto riguarda i rinnovi contrattuali, «questo ha portato un cambio di atteggiamento da parte di alcune organizzazioni sindacali. Prima avevano una mobilitazione contenuta ora se ne fanno due ogni anno, ma anche questa è una buona notizia».
Non mancano osservazioni sul Pnrr «Sul Pnrr penso che anche qui bisogna fare i conti con il fatto che non c’è alcun ritardo. Abbiamo solo cercato di fare in modo che le risorse non andassero disperse per progetti che non erano finanziabili e realizzabili perché vogliamo mettere a terra queste risorse. Si vedrà anche nelle prossime ore il lavoro molto proficuo che stiamo facendo con la Commissione Ue ma la speranza di certa opposizione che ha tifato contro l’Italia sperando che le rate non venissero pagate, purtroppo finora è stata tradita».
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI