
Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati Usb, Orsa, Sgb, Cub, Adl e Cobas per chiedere aumenti salariali, stop alle privatizzazioni e migliori condizioni di lavoro
Nuovo stop del trasporto pubblico. Dopo Cgil e Uil la settimana scorsa, questa volta a sfidare il governo ed il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sono di nuovo i sindacati di base, Usb, Orsa, Sgb, Cub, Adl e Cobas, che hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore per lunedì 27 novembre.
Le ragioni di questo nuovo blocco sono le stesse delle precedenti: richiesta di aumenti salariali, miglioramento delle condizioni di lavoro, stop alle privatizzazioni. I sindacati protestano inoltre contro l’abbassamento dei livelli di sicurezza del personale, l’aumento dei ritmi di lavoro e le deroghe alla contrattazione. Durante lo sciopero il servizio sarà garantito esclusivamente durante le fasce tutelate dalla legge, quindi dall’inizio del servizio diurno alle ore 8.29 e dalle ore 17.00 alle ore 19.59.
E siccome questo nuovo sciopero è destinato a paralizzare il Paese, rendendo difficile per molti italiani la ripresa del lavoro dopo il weekend, Salvini si dice pronto ad intervenire anche in questo caso. «Siccome io ritengo che il diritto allo sciopero sia sacrosanto ma anche il diritto al lavoro degli italiani, cercheremo di limitare al massimo i disagi per i cittadini – ha detto, sottolineando di essere pronto a intervenire con una eventuale precettazione. – Gli scioperi cadono quasi sempre il venerdì o il lunedì, difficilmente vedo uno sciopero di mercoledì».
E proprio in tema di trasporti si è aperto ieri l’ottavo Forum internazionale di Conftrasporto-Confcommercio per fare il punto sul settore. Nel corso dei lavori è stato illustrato uno studio Svimez secondo cui le infrastrutture stradali disegnano “due Italie”: carenti al Sud, congestionate al Nord e con un “grande ritardo” per quanto riguarda la rete ferroviaria. «Trasporti e logistica sono indispensabili per ridurre le fratture storiche del Paese, tra regioni e territori, tra Nord e Sud – ha sottolineato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. – E’ essenziale realizzare – presto e bene – gli interventi del Pnrr e del Piano Complementare, che davvero possono rappresentare una svolta decisiva” per l’Italia. La qualità delle infrastrutture e dei servizi di trasporto e logistica, da un lato favorisce le reti corte, riducendo le distanze interne e offrendo così ‘cittadinanza piena’ anche alle aree interne e periferiche, dall’altro lato presidiano le reti lunghe, contribuendo all’apertura globale del sistema Paese».
FOTO: ANSA