
Holzmann ha ammesso che la decisione finale di sospendere i tassi d’interesse è stata sostenuta all’unanimità da tutti i membri, lui compreso
«La probabilità che i tassi di interesse salgano nuovamente non è meno probabile di quella che ci sia una riduzione. La ragione di ciò è che abbiamo ancora valori di inflazione elevati». Rimane cauto nelle sue dichiarazioni Robert Holzmann, governatore della banca centrale austriaca e quindi anche membro del consiglio direttivo della Bce, che, in una intervista al giornale austriaco Die Presse, non si è voluto sbilanciare sulle prossime mosse dell’istituto centrale.
Ha avvertito che ora l’inflazione è sotto controllo ma che potrebbe risalire perchè il contesto macro-economico e geopolitico non è dei migliori. «I cali dei tassi di inflazione negli ultimi mesi sono fortemente legati agli effetti base – ha spiegato. – Dodici mesi fa abbiamo avuto semplicemente aumenti di prezzo molto maggiori. Ma ci sono anche altri pericoli: da un lato i prezzi dell’energia a causa della situazione politica in Medio Oriente, dall’altro i prezzi dei generi alimentari a causa della grave siccità in Brasile causata da El Nino».
Holzmann ha ammesso che la decisione finale di sospendere i tassi d’interesse è stata sostenuta all’unanimità da tutti i membri, lui compreso ma il futuri è incerto e dipenderà dai dati macro in arrivo di volta in volta, come d’altronde si è evinto dai verbali della Bce pubblicati ieri.
Finora molti banchieri si sono espressi. Stamattina sarà la volta della presidente Lagarde. Ma al di là delle singole opinioni bisogna guardare al concreto e quindi aspettare perchè la prossima riunione di politica monetaria ci sarà il 14 dicembre a Francoforte, a ridosso di Natale.
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