
Migliora il quadro delle banche e il basso indebitamento delle famiglie
Banca d’Italia nell’ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria avverte del rischio sulla stabilità finanziaria della nazione, rischio derivante da un peso sempre più forte del debito pubblico e da un andamento del PIL ancora lento.
Un quadro che riguarda l’Italia ma che si va ad inserire all’interno di un panorama ben più ampio e complesso come quello internazionale dove la debolezza e la fragilità economica rischiano di essere strutturali.
Ma per la Penisola ci sono anche delle buone notizie come il miglioramento delle condizioni del sistema bancario e il debito di famiglie e imprese che risulta a livelli ancora bassi e, quindi, ampiamente gestibili.
In particolare sul fronte bancario i principali rischi riguardano le deboli prospettive di crescita mentre l’inasprimento delle condizioni di credito potrebbe indebolire la capacità dei debitori di pagare i debiti.
Dagli istituti di credito, grazie anche al buon andamento del margine di interesse, si registra un aumento della redditività ma un aumento del costo della raccolta e del tasso di deterioramento dei prestiti potrebbe costituire per il prossimi due anni un punto debole.
Per quanto riguarda la famiglie, poi, nei primi sei mesi dell’anno hanno visto un aumento della ricchezza finanziaria ma è salito il tasso di deterioramento del credito soprattutto per i mutui a tasso variabile.
Per quanto riguarda le imprese, la rischiosità è ancora limitata pur all’interno di un quadro caratterizzato, come detto, da un generale rallentamento economico.
Allargando l’esame all’economia globale è impossibile non tener conto dei rallentamenti economici condizionati anche dalle crisi geopolitiche come anche dall’inflazione che, sebbene in calo, resta oltre i target fissati dalle varie banche centrali. Non solo ma a intimorire sono anche le prospettive di tassi alti ancora a lungo, una realtà che potrebbe avverarsi, come indicato da Federal Reserve e BCE.
FOTO: Imagoeconomica