
La fine del 2023 coincide con la fase in cui i risparmi accumulati nel periodo del Covid si stanno esaurendo
Negli Stati Uniti molte catene di vendita hanno assunto un atteggiamento cauto quando hanno presentato le rispettive previsioni sulle festività durante i report presenti nelle trimestrali. Un segnale che ha accomunato tutti i grandi nomi.
Si prevede che quest’anno la crescita della spesa per le vacanze rallenterà dopo aver registrato forti rialzi soprattutto per la domanda repressa post covid. Ma questa volta è diverso a fronte dell’inflazione persistente e dell’aumento dei tassi di interesse.
Best Buy, Nordstrom temono la stanchezza dettata da mesi di forte inflazione persistente, mentre altri, come Walmart, hanno iniziato avedere la spesa ridursi gradialmente già da ottobre. Altri come Abercrombie & Fitch, pur di fronte ad aumenti delle previsioni per l’intero anno sono riusciti a deludere sul dato riguardante le festività natalizie.
Se c’è un tema che cattura l’attenzione, è la cautela unita ad una mancanza di fiducia sempre più diffusa che crea problemi per il trimestre legato alla stagione festiva e solleva interrogativi sulla salute generale dell’economia.
La stagione dello shopping natalizio negli ultimi due anni ha visto una crescita sproporzionata causata dalla pandemia di Covid-19, che ha offerto ai consumatori l’opportunità di accumulare risparmi a causa dei vari lockdown che, di fatto, impedivano di spendere viaggiare. Secondo la National Retail Federation, nel 2020 la spesa per le feste e le vacanze è aumentata del 9,1% rispetto all’anno precedente. Nel 2021, si è arrivati al 12,7% su base annua e nel 2022 al 5,4%. MA la fine del 2023 rappresenta anche la fase in cui questi risparmi si stanno esaurendo e, parallelamente, si registra un rialzo dei prezzi al consumo e dei tassi di interesse.
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