
Gli indagati nell’inchiesta salgono così complessivamente a nove: oltre ai due dirigenti di Rfi, a Gibin e Massa, ci sono anche cinque vertici di Sigifer
Svolta nelle indagini relative alla strage ferroviaria di Brandizzo che tre mesi fa costò la vita a cinque operai di una ditta esterna, la Sigifer. Gli investigatori su delega della procuratrice capo di Gabriella Viglione hanno fatto blitz negli uffici di Torino (sia a Lingotto che a Porta Nuova) e a Roma di Rete ferroviaria italiana.
Ci sarebbero due nuovi indagati di RFI con il totale che sale a 9. Oltre a questi ci sono il tecnico di Rfi, Antonio Massa, 48 anni, e il caposquadra della Sigifer, Andrea Girardin Gibin, 53 anni, e cinque vertici di Sigifer.
Sono passati tre mesi dalla strage di Brandizzo. Tre mesi di lutto e indagini con ancora tanto da capire. I cinque operai morti non dovevano essere lì. La dirigente movimentazione di RFI aveva rifiutato di dare il via libera ai lavori. Ad autorizzarli, secondo la Procura di Ivrea, sarebbero stati Antonio Massa, caposcorta quella notte, poi licenziato da RFI, e Andrea Girardin Gibin, caposquadra della Sigifer, la società che aveva ottenuto l’appalto dei lavori. «Il nulla osta, da parte delle ferrovie, non è mai stata una cosa così fiscale. Si è sempre fatto così», ha spiegato Giradin Gibin in un’intervista pochi giorni fa. Mentre Antonio Massa si difende «Quella notte non ho mai ordinato agli operai, né a voce né per scritto, di iniziare a lavorare sui binari». I due oggi sono accusati di omicidio con dolo eventuale.
FOTO: ANSA