
Ue: “entro l’anno metteremo 100 miliardi di euro per il clima”. Guterres: “serve una transizione verso le rinnovabili”
«L’Italia contribuirà con 130 milioni di euro al Fondo Loss & damage che consiste in aiuti ai Paesi più poveri e vulnerabili del mondo, in genere i più colpiti dal disastro climatico, sbloccato nei negoziati della Cop28. La sicurezza alimentare per tutti è una delle priorità strategiche della nostra politica estera e per questo motivo una parte molto importante del nostro progetto per l’Africa, il Piano Mattei, si rivolge al settore agricolo». Lo ha detto Giorgia Meloni nel suo intervento alla Cop28 a un panel sulla sicurezza alimentare. Meloni è stata accolta dal presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohamed Bin Zayed Al Nahyan e dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Ha partecipato alla foto di famiglia dei capi di Stato di di governo, che ha preceduto l’avvio della cerimonia del World Climate Action Summit.
«Vogliamo essere impegnati anche nella sicurezza e incolumità alimentari, non solo dunque alimenti per tutti ma assicurare alimenti sani per tutti. Questo significa che non vogliamo considerare la produzione alimentare come sopravvivenza ma un mezzo per vivere una vita sana e il ruolo della ricerca è essenziale in questo contesto, tuttavia non per produrre alimenti in laboratorio e magari andare verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e gli alimenti sintetici sono destinati ai poveri con impatti sulla salute che non possiamo prevedere, non è questo il mondo che voglio vedere», ha continuato la Meloni.
«Se vogliamo mantenere il riscaldamento globale al di sotto del punto critico di 1,5 gradi, dobbiamo ridurre le emissioni globali. E c’è un modo per farlo, promuovendo al contempo l’innovazione e la crescita. Stabilire un prezzo al carbonio. Oggi siamo qui per dare impulso a questo movimento globale». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Il segretario dell’Onu Antonio Guterres lancia l’allarme: La terra brucia e proteggere il nostro clima è la più grande prova di leadership a livello mondiale. Il destino dell’umanità è in bilico. Il numero uno delle Nazioni Unite dice però che non è troppo tardi e che i governi del mondo possono evitare il peggio. «Non possiamo salvare un pianeta in fiamme con un idrante di combustibili fossili – avverte. – Dobbiamo accelerare una transizione giusta ed equa verso le energie rinnovabili. La scienza è chiara: il limite di 1,5 gradi è possibile solo se alla fine smetteremo di bruciare tutti i combustibili fossili. Non ridurre. Non diminuire. Eliminazione graduale, con un calendario chiaro Il Global Stocktake quindi deve impegnarsi a triplicare le energie rinnovabili; doppia efficienza energetica; e portare energia pulita a tutti entro il 2030″. Proteggere il nostro clima è la più grande prova di leadership a livello mondiale. Il destino dell’umanità è in bilico. Siamo a chilometri dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi e a pochi minuti dalla mezzanotte per il limite di 1,5 gradi. Ma non è troppo tardi. Potete prevenire lo schianto planetario e l’incendio. Abbiamo le tecnologie per evitare il peggio del caos climatico, se agiamo ora. Abbiamo bisogno di leadership, cooperazione e volontà politica. E ne abbiamo bisogno adesso».
L’Ue ha annunciato di voler mettere in campo 100 miliardi per il clima. «Questa Cop28 riguarda l’ambizione, gli obiettivi e i finanziamenti. Sull’ambizione: le emissioni globali devono raggiungere il picco entro il 2025. Dobbiamo eliminare gradualmente i combustibili fossili. E dobbiamo ridurre le emissioni di metano. Ciò che chiediamo a livello globale, dobbiamo realizzarlo a livello nazionale. Infine, la finanza: quest’anno dobbiamo raggiungere l’obiettivo dei 100 miliardi. L’Europa ha sempre dato il meglio di sè. L’anno scorso l’Ue ha contribuito con quasi 30 miliardi di dollari ai finanziamenti pubblici per il clima. E l’Unione europea contribuirà al nuovo Fondo per le perdite e i danni». Le parole arrivano dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in una dichiarazione congiunta.
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