
Pubblicati i due indici, sui servizi e sul settore manifatturiero. Entrambi sono sopra la soglia di contrazione, cioè il 50
L’attività nel settore servizi statunitense è rimasta in espansione, a novembre. La lettura finale dell’indice servizi Pmi, redatto da Markit, è salita dai 50,6 di ottobre a 50,8 punti; le attese erano proprio per un dato a 50,8 punti, pari alla lettura preliminare. Il dato si è dunque mantenuto a un livello associato a un’espansione, ovvero superiore ai 50 punti; dal luglio 2022 a gennaio era stato in contrazione.
RESTA AGGIORNATO SULLE MACRO USA
Secondo l’Ism servizi, l’indice redatto dall’Institute for Supply Management che misura la performance del terziario negli Stati Uniti, l’attività economica nel settore servizi è rimasta in espansione negli Stati Uniti, a novembre, facendo registrare un dato in rialzo e sopra le attese; solo nel dicembre 2022 era stata in contrazione, interrompendo una serie di 30 mesi consecutivi di crescita.
Il dato è salito da 51,8 a 52,7 punti, con le attese che erano per un dato a 52,5. Da segnalare che un valore al di sopra dei 50 punti indica una fase di espansione della congiuntura e il dicembre scorso è stato solo il terzo mese in contrazione negli ultimi 164 mesi.
Guardando alle singole componenti, quella sull’andamento aziendale è salito da 54,1 a 55,1, quella sull’occupazione è salita da 50,2 a 50,7, contro attese per 51,4. La componente relativa ai nuovi ordini è rimasta invariata a 55,5, contro attese per 54,9; infine, l’indice sui prezzi è sceso da 58,6 a 58,3 punti, contro attese per 58 punti.
Infine, a ottobre, il numero di offerte di lavoro è sceso sotto i 9 milioni, scendendo ai minimi dal marzo 2021. Secondo i dati comunicati dal dipartimento del Lavoro con il Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS), le offerte sono diminuite a 8,733 milioni, in calo di 617.000 unità dal mese precedente.
Il numero di assunzioni ha registrato un dato poco mosso a 5,9 milioni, così come il numero di contratti terminati a 5,6 milioni. Il numero di persone che hanno lasciato il proprio lavoro ha registrato un dato pressoché invariato a 3,6 milioni, così come quello dei licenziamenti a 1,6 milioni.
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