In queste ore, i carabinieri di Milano stanno eseguendo in provincia di Brescia e all’estero una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti e dei suoi complici
Gli Usa hanno emesso una taglia di 7 milioni di dollari per la cattura Artem Aleksandrovich Uss (nella foto), il figlio di un politico russo molto vicino al Cremlino fuggito a marzo dall’Italia all’indomani del via libera all’estradizione verso gli Stati Uniti.
Il 19 ottobre 2022 il gran giurì federale nel distretto orientale di New York aveva emesso nei confronti di Uss e altri sei coimputati 12 capi di imputazione.
Come riportano le agenzie, Uss è accusato di associazione a delinquere, frode bancaria e riciclaggio per l’esportazione illegale di milioni di dollari in prodotti militari e tecnologie sensibili a duplice uso dagli Stati Uniti alla Russia e di petrolio dal Venezuela.
Uss avrebbe orchestrato un’operazione transnazionale di frode, contrabbando e riciclaggio di denaro in parte attraverso la Nord-Deutsche Industrieanlagenbau, una società privata di commercio di attrezzature industriali e materie prime con sede ad Amburgo, in Germania
E in queste ore, i carabinieri di Milano stanno eseguendo in provincia di Brescia e all’estero una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti e dei suoi complici.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Anna Magelli su richiesta del pm Giovanni Tarzia che coordina le indagini con il procuratore di Milano Marcello Viola.
L’esecuzione dei provvedimenti, nel Bresciano, in Slovenia e in Croazia sta avvenendo in collaborazione con Eurojust e le autorità statunitensi. Le persone destinatarie sono Vladimir e Boris Jovancic padre e figlio di origini bosniache, Matej Janezic, sloveno, e Srdjan Lolic e Nebojsa Ilic, serbi.
Artem Uss è stato bloccato il 17 ottobre dell’anno scorso a Malpensa su mandato Usa con l’accusa di presunti traffici illeciti di materiale civile e militare ‘dual use’, di contrabbando di petrolio dal Venezuela verso Cina e Russia eludendo le sanzioni, riciclaggio e frode bancaria, nell’immediatezza dell’arresto si era visto convalidare dai giudici il carcere.
L’imprenditore siberiano in fuga, congelati i beni
L’imprenditore è rimasto in cella a Busto Arsizio fino al 2 dicembre quando, in seguito a un provvedimento depositato il 25 novembre, ma eseguito una settimana dopo, è stato posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico in una casa presa in affitto a Basiglio, piccolo centro nel Milanese, in attesa che terminassero i lavori di ristrutturazione del mega appartamento acquistato dalla moglie nello stesso complesso residenziale.
Il 21 marzo è stato dato il via libera all’estradizione oltreoceano, ma il giorno dopo l’imprenditore è sparito per riapparire circa due settimane dopo in Russia, con tanto di intervista e ringraziamenti a tutte quelle persone “forti e affidabili” che gli sono “state vicine” nella sua fuga.
Le attività di indagine si sono sviluppate con metodologie investigative tradizionali, una “significativa” attività tecnica e con rogatorie e scambi di informazioni con le autorità Usa. In questo modo si è riusciti a ricostruire il commando che ha materialmente favorito l’evasione, passando dalla frontiera slovena a bordo di 4 diverse auto.
Inoltre nei sei mesi precedenti l’evasione, è stato appurato, sarebbero stati effettuati una serie di sopralluoghi dei presunti fiancheggiatori di Uss finalizzati a mettere a punto il piano di fuga.
(foto ANSA)