Il prezzo del petrolio ritraccia
Nell’ultima settimana le scorte di petrolio statunitense hanno registrato un calo che è andato oltre le previsioni. La conferma arriva dalle cifre rese note dall’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano secondo cui gli stocks di greggio nella settimana chiusasi il 1 dicembre 2023, hanno visto un calo di 4,6 milioni di barili arrivando a 445 MBG, contro attese che parlavano di un decremento pari a 1,3 milioni.
Per quanto riguarda i distillati, invece, si nota un aumento pari a 1,3 milioni (che porta il livello totale a 112 MBG), un risultato vicino alle attese che parlavano di un aumento di 1,5 milioni. Forte l’incremento sulle scorte di benzina che invece della crescita prevista pari a 1,7 milioni hanno invece visto un aumento di 5,4 milioni a quota 223,6 MBG
Quello delle scorte di petrolio è un dato che riguarda le scorte di petrolio detenute dalla aziende americane e che risulta tra quelli con maggior impatto tra i dati macro che influenzano l’andamento delle quotazioni del barile statunitense, il cosiddetto WTI (ricordiamo che il barile è l’unità di misura, pari a 159 litri di petrolio). Stando ai dati settimanali, nel momento in cui si rileva un aumento delle scorte, in particolare quando sono superiori alle attese, si manifesta quello che a tutti gli effetti è considerato un eccesso di offerta, da qui un possibile calo del prezzo del Wti. Al contrario, quando si ha un calo delle scorte significa che nel settore c’è un calo della domanda il che permette un apprezzamento della materia prima.
Intanto il prezzo del petrolio ritraccia: il brent non va oltre i 77 dollari il barile mentre il Wti supera di poco i 71.
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